vesse affatto decidere questo problema della guerra; noi ci sentivamo offesi dai negozi che permanèvano aperti, dagli impiegati che continuavano a portare la catenina col ciondolo di corallo, dai vestiti nuovi, dai suonatori ambulanti, dai vetturini che aggiustavano le froge del cavallo nella sacca della biada, da tutto quanto insomma si faceva_perchè si era sempre fatto. Uomini e donne avevano l'espressione ottusa degli affanni usati, quelli che s'armonizzano col caffè della mattina e s'addormentano col primo sonno della sera. Noi gridavamo guerra, e sparava il cannone di mezzodì, da Sant'Elmo. Ma quale fatica! la neutralità era d'attorno, sorda opaca massiccia ! All'Università, sentivamo le càttedre estrànee, ostili. Il prof. De Ruggiero, professore d' « Istituzioni di Diritto Civile », pensava: quale sarà il compenso d'una nostra guerra?; era un puro scienziato; e non vi sono che gli scienziati puri a domandare sempre il compenso di quello che si fa. Nitti era il Preside; firmava le lauree, seduto e corpacciuto, la pappagorgia a convalle, la pancia sbottata come in un rigòglio improvviso per non far vedere che oltre la cattedra fossero la piazza e le caserme e le tradotte e « addio, mia bella addio; l'armata se ne va... >>. Noi -veramente non ci conoscevamo, ma era bello sentirci più grandi di noi; eravamo tutti d'una causa e ci piaceva comprometterci senza pudore. Felici. Tuttavia in ogni scuola sono anime a basso regime che vivono ingroppate alle falde del professore: anche da noi era qualche studente, di quelli che quando parla il Professore prendono appunti sino a consumare l'osso delle dita e si sbàvano dall'emozione se il Professore li guardi e hanno mani sudaticce per questo ruminare perpetuo: costoro erano con le gerarchie accadèmiche, neutralisti. Avevano le spalle curve e gli occhiali, prima d'andare a letto allineàvano con impegno i pantaloni secondo la piega, erano un poco vergini per timore di mali : non volevano la guerra perchè il Professore non la voleva, ma al primo tafferuglio scomparivano Gtrisciando lungo i muri col cuore in gola: Così, in quel tempo, anche la gioventù aveva i suoi disertori. Costretti a veder tante cose senza poterci mettere le mani, ci si rifaceva ali' ora dei comizi, guerra, guerra! e abbasso un BibliotecaGino Bianco
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