Anche a Bologna i repubblicani riaffermano l'odio antipapale; poi vanno a mangiare le fettuccine all'uovo. Con brindisi. A Roma i democratici proclamano fieramente la· npetuta sovranità del dèmos. Solo nel congresso nazionalista, a Milano, si parla della grandez.za e della potenza della Patria. Intanto in Europa tuona il cannone. Bisogna dire che v'è disorientamento generale, nel governo e nel parlamento; tranne Giolitti che sa quel che vuole (l'italietta seduta), gli altri annaspano: Sonnino è soddisfatto per ora del1a neutralità, ma non troppo; Salandra è raspato da angosciosi dubbi sulla via da scegliere; il governo desidera la neutralità, il paese come il governo. Chi lo dice? Lo dice Sonnino, in una lettera di estremo intei;esse, che egli scrive a Lucifero, il 3 agosto del '14, e che l'amabilità del marchese Roberto Lucifero d'Aprigliano ci consente di pubblicare, per il contributo alla verità storica. La lettera dice: « Al Marchese Alfonso Lucifero, Hotel Frau Emma, Pragser Wildsee (Tirolo-Austria). « Quercianella (Livorno), 3 agosto 1914. « Caro àmico, tornato stanotte da Roma, ho trovato qui la tua del 30 luglio che mi era stata re-spinta da Roma men- • tre io ci andavo. Sono stato a Roma due giorni per mettermi meglio al corrente della situazione. Sono arrivato però troppo tardi per poter influire in qualsiasi modo sulle decisioni del Governo. Questo fin dalla sera del 31 luglio si dichiarò per la neutralità dell'Italia nel conflitto Europeo. Non posso dire che questa risoluzione mi soddisfi, benchè riconosca che dal punto di vista puramente giuridico si può sostenerne la rigida correttezza di fronte all'atteggiamento dei due alleati verso di noi, compromettendo tutta la situazione internazionale senza alcuna consultazione con noi. Ma il punto di vista giuridico non è qui il principale. Dal lato morale e politico restiamo male. Certamente il partito della neutralità ci evita gravissimi danni immediati che ci sarebbero toccati con l'entrata in guerra; ma temo che ci procuri danni BibliotecaGino Bianco
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