che nella folla e questo viver pubblico anche in solitudine, non gli accapàrrano le simpatie subitànee che suscitano gli uomini fragorosi esteriori reboanti, dalle repentine familiarità, agili di movenze, alti come palme e snelli come mimi, facili a scrudire l'àlgido dei primi incontri con lo sciupio d'incoraggiante sorriso, èttari di sorriso. Salandra è basso, rientrante in sè, !,Chivodi gesti voluminosi, le palpebre pesanti scendono rapide a nasconderlo; non ha l'attributo della parola che vibri, è stracco oratore; però scrive con un periodare classico, tutto essenzialità, le parole risucchiate nel plasma umanistico, l'espressione virile di. Guié:ciardini aggiornata nella grazia di chi conosca la poesia e talvolta la senta. Io ne udii un discorso, l'estate del '915, e stentavo a seguirlo; ma nemmeno l'attesa d'una fanciulla che aveva un seno arringante e si chiamava Lisetta valse a distrarmi da quella fatica d'intenderlo, chè - oltre la parola chioccia - si sentiva la leva d'un'idea spaziante: non si può negare che già in sui vent'anni io ero alquanto virtuoso. Salandra prende posto contro ogni deformazione parlamentare, subito e sempre: contro il trasformismo di Deprètis, contro il contrattualismo di Giolitti, contro il disfattismo . dei partiti estremi. È sottosegretario con Di Rudinì a 38 anni, cÒn Crispi a 40; ministro con Pelloux a 47, con Sonnino nel '906 e nel '909. , Salandra, assumendo il '914 la responsabilità del governo, si avvia verso l'incendio che nascerà dalla rivoltella di Gavrilo Princip, il tubercolotico destinato a chiudere il suo breve e sanguigno passaggio terreno nel penitenziario di Theresienstadt, dopo avere aperto, con la fossa di Francesco Ferdinando, uno dei più spaventosi ossàrii dell'umanità. A fianco di Salandra, è Di San Giuliano, marchese catanese ambasciatore senatore; al ministero degli Esteri con Giolitti, ora con Salandra. Vivace intelletto e colto, il fatalismo isolano il continuo viaggiare l'eclettismo della dottrina gli danno un segreto scetticismo elegante, che colora la rerum natura.del verso lucreziano. Tormentato dall'acido urico che gli enfia le dita è gli rende fastidioso il moto, non sa rinunciare ir mattino alla sua passeggiata per Villa Borghese, dove, seduto a un tavolo della cc Vaccheria» (ota scomparsa), 31 B.ib o eca Gino Bianco .
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