botomo del la borgata: « Io definii quella decisione, e la sua esecuzione, l'estirpazione d'un dente per la quale il paziente esita e ritarda, ma di cui poi alla fine è lieto di essersi liberato))•. L'abbandono dell'Albania è discusso alla Camera in forma minore; tutto il bi!ancio della politica estera del conte (salvo ognuno)" Sforza è discusso, per pressioni del governo, sotto forma d'interrogazione. Giolitti e Sforza preparano le cose per benino: il 29 giugno del '20, costituiscono sottomano una quota di deputati socialisti e rinunciatari, i quali presentano il seguente ordine del giorno, con la consueta arbitraria e proterva pretesa di parlare a nome dell'Italia: « La Camera, interprete del pensiero unanime del Paese, che si è manifestato contrario a ogni guerra e ad ogni avvp1tura militare, anche a mezzo della rivolta dei soldati; considerata, d'altra parte, la più aperta contraddizione tra le dichiara.zioni del Governo circa l'indipendenza del!' Albania e la permanenza colà di truppe italiane di occupazione, delibera senz'altro il ritiro delle truppe dislocate in Albania ». Questi deputati, che prendon pretesto dallo sciagurato episodio d'una caserma di Ancona dov'è penetrata l'istigazione criminosa e firmano l'ordine del giorno del « ritiro », sono, a futura memoria: Maffi, Casalini, Cazzamalli, Zanardi, Frola, Mucci, Rossi Francesco, Vella, Donati Pio, Bacci Giovanni, Matteotti, Della Seta, Bianchi Umberto, Pagella. Il I 5 aprile '939 (XVII), il Conte Galeazzo Ciano, ministro degli Esteri, terrà un discorso alla nuova Camera dei Fasci e delle Corporazioni, sul disegno di legge: « Accetta- -zione della Corona di Albania da parte del Re d'Italia Imperatore d'Etiopia)), e non solo in un discorso sarà la sua opera, anche e sopra tutto in una trattazione diplomatica che lo sbarco delle nostre truppe legherà alla storia; come sempre, il Duce cancella le antiche impronte; e le nuove, fatidiche, assegna gloriose alle sorti della Patria. Questo evento storico passa nelle nostre aule quando già il Parlamento è riformato con la trasformazione della Camera dei Deputati nella Camera dei Fasci e delle Corporazioni: esso è quindi oltre il termine cronologico di questa 476 BibliotecaGino Bianco
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