sivo di Marx; è un rurale, che si preoccupa non solo di far cadere la borghesia, ma di sostituirla con un nuovo ordinamento sociale. Proudhon, ne La capacità politica delle classi . operaie, ha il coraggio di affermare, in tempi difficili, che la libertà non può supplire alle leggi della coscienza e ai princìpi della scienza, che la verità la ragione il dovere e il diritto non si risolvono nell'unico termine <:li « libertà », che l'intelligenza l'amore l'arte la società e la giustizia sono diverse dalla libertà. Ma che cosa è dunque questa libertà di cui tutti discutono? è diversa per l'on. Di Cesarò (un duca dalle secche gambe malferme che sarà nel primo ministero fascista e poi, transfuga e oppositore, si consolerà scrivendo una comme-· dia dall'espressivo e scientifico titolo di « Guarda guarda la mostarda!»); è diversa per l'on. Labriola, così dinamico che molti gli rivolgono la facile accusa di mutare rapidamente parere, anzi il Di Cesarò, con ducale acrimonia, specifica : « Ad ogni modo non voglio attardarmi d confutare l'onorevole Labriola, non già perchè le sue considerazioni non meritino ogni riguardo; ma perchè una confutazione mia sarebbe superfìua. Basta attendere la prossima ripresa dei lavori parlamentari, e allora l'onorevole Labriola riprenderà la parola, e, se è uomo coerente a se medesimo, farà da sè la confutazione di se stesso >>. Or lasciamola qui, la libertà, in mano agli « onorevoli preopinanti ». Anche perchè è tempo di ricordare che Giolitti lega il suo quinto ministero pure alla politica estera: contro Fiume italiana, sparano i cannoni italiani per ordine del cav. Giolitti; Gabriele d'Annunzio esce dalla città martoriata sotto le bocche da fuoco della sua Italia amata. « Quando - scrive nelle sue « Memorie » Giolitti - quando compresi che ormai era inutile cercare di indt1:rrealla persuasione D' Annunzio, dovetti con mio rammarico decidermi ad agire_». Dà ordine al gen. Caviglia: fuoco! E non vuole indugi: poi che una commissione di senatori e deputati intende recarsi a Fiume per evitare il sangue fratricida, Giolitti comunica in fretta a Cav~glia che lui è e474 BibliotecaG no Bianco
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