Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

ta, quando il Fascismo si prodiga nella repressione dei partiti sobillatori, egli si arrabbia e batte il piede a terra, gesto del tutto inconsueto nel suo àlgido sistema, riprovato e co'.laudato sulle norme di computisteria. Dapprima vede il Fascismo come una specie di carabiniere delle classi borghesi; poi vede la Rivoluzione come un problema di polizia interna. Nella seduta del I 8 dicembre '20, l'on. Giuffrida, protestando per le violenze compiute a Bologna contro gli onorevoli socialisti Bentini e Niccolaj, propone che una commissione di deputati si rechi in quella città « per portare l' espressione della commossa simpatia della Camera e per accertare le responsabilità,,. Risponde Giolitti: « Concordo pienamente nel concetto svolto dal deputato Giuffrida. Quando si tratta di avvenimenti che eccedono ogni· zimite di ordinaria gestione della pubblica sicurezza, e che eccedono anche i limiti del tollerabile, è logico che il Parlamento intervenga. Così la rappresentam:a del Parlamento potrà alt·resìsuggerire provvedimenti legislativi per reprimere questo stato di cose, che trovo assolutamente intollerabile in un paese civile. La formazione di bande, sia da una parte sia dal!'altra, dev'essere impedita>>. Un discorso tagliato fuori dalla sanguinos:i. realtà; aggrumato al regolamento mentre si ode da lontano la cadenza dei legionari; immelanconito nell'onanistica celebrazione dell'equidistanza « da una parte e dall'altra ll, mentre da una parte è il riscatto e dall'altra l'affossamento della P_atria. È la rivoluzione: ancora il vecchio ottantenne è testardo nel ritenere che pure le rivoluzioni non debbano eccedere << i limiti di ordinaria gestione della pubblica sicurezza ,,. Ché ridere! ne debbono ridere oggi pure Bentini e Niccolaj, ·due ·assi del Foro, i quali, nella pronta sensibilità degh uomini di toga, si sono acclimati al compiuto fatto rivoluzionario, dimentichi d'una cazzottatura bolognese e paghi dei meritati trionfi forensi che il Regime loro non nega. Ma il 1920 il parlamento fa d'una legnata una tragedia: , e l'on. Modigliani, in un tremendo spirito profètico, prende pretesto di quelle « sbèrtole ,, emiliane per proclamare, lui, socialista ebreo barbuto e nemico della formula chimica H20, che « la nostra sconfitta di oggi potrebbe segnare la ri472 BibliotecaGino Bianco

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