Con questi orientamenti, Ben, poco pjù che trentenne, va esaminando Mary-Ann, vedova dell'influentissimo Wyndam Lewis, la quale ha quarantacinque anni ben conservati, un'ignoranza tonitruante (èhe le consente, ascoltando parlare con fervore di Petrarca, di chiederne l'indirizzo per invitarlo); ed ha pure quattromila sterline di rendita, varie conoscenze di molto riguardo, una tendenza urgente per Disraeli. Disraeli è piagato da debiti come San Sebastiano dalle frecce, e... e il 28 agosto 1839, nel diario di Mary-Ann si trova scritto: « Ricordare i miei guanti 2 per 6. Oggi 300 sterline in cassa. Mi sono risposata con Disraeli, che io chiamo Dizzy. lo amo tanto Dizzy! ». Non è da meravigliarsi; questo del « Diario », in quei tempi, era un obbligo per le darne, pena di essere declassées; la moglie di Williarn Gladstone vi scriveva: « Ho assunto la nuova cuoca: William ha con lei discusso di religione. Sembra istruita. Vedremo>>. Dopo qualche mese, nel diario della signora Disraeli non si ride: Disraeli è compitissimo con la moglie; rna la moglie persèvera nell'ignoranza degna d'un « fine dicitore » da caffè-concerto e nella gallòria di festanti voglie dure a morire. C'è il sole delle ottobrate, nella quarantacinquenne signora; il sole più pericoloso per le insolazioni quando si vada alla diàvola, il capo scoperto. Il marito deve pur dimostrarsi riconoscente, saepe bibimus non sitientes; rna la signora confida al diario: « Lui è calmo, io sono ardente; lui non s'irrita mai, io spessissimo; lui è paziente, io impetuosa; lui è la·voratore, io pigra; lui non dice quello che pensa, io sono sincerissima. Però lo amo! >>. Lo ama tanto che ne parla ovunque, sempre con l'impertinenza della donna incolta: dinanzi a una statua del nudo Apollo, in un salone, ella si rivolge alle arniche e ai gentiluomini, tutti stirati a lucido e a galateo, per dire che « yes è bello; ma se vedeste il mio Dizzy nel bagno! »: si guarda attorno soddisfatta, ma della sua soddisfazione è intimamente poco sicura, certo. A quarantacinque anni la donna è destinata - se la fortuna l'assiste - a gioie e ad orgogli silenziosi; non le è consentito di sognare a voce alta come Giulietta, precocissima ragazza sedicenne. · Il matrimonio ha portato a ùisraeli il benessere, un salotBibliotecaGino Bianco
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