Frattanto, Mussolini è stato nominato direttore dell'Avanti!: a Rocca-Gorga, presso Frosinone, avviene una sommossa; la folla chiede il medico tumultuando, la forza pubblica risponde sparando, sul terreno rimangono dei morti. Mussolini scrive uno dei suoi articoli scarlatti: « La politica della strage)), e l'articolo lo porta - per istigazione all'odio di classe - sul banco del!' Assise, dove, alla fine del dibattimento, egli pronuncia la non obliata dichiarazione, prospettando l'ipotesi d'essere assolto non già perchè non ha commesso il delitto, ma perchè lo ha proprio commesso: << ipotesi che nou prospetterei dinan:d a magistrati togati, i quali non hanno l'obbligo di essere intelligenti, o meglio, intelligenti sino rt quel grado di spregiudicatezza per cui si può concepire tutta. la bellezza e tutta la verità di affermazioni che sembrano paradossali >J. Conclude con l'avvertire i giudici che, assolvendolo, gli faranno piacere; condannandolo, gli faranno onore. È assolto; come ne ha• preso impegno, continua la lotta. Al congresso di Ancona si batte contro la massoneria: « Lcr massoneria è un rifugio nelle ore tragiche della storia. L' 011. Raimondo ha detto ch'è inutile combattere; io invece voglio combattere. Poggi è venuto a prospettare qui una specie di affinità filosofica tra socialismo e massone~ia. Nego che ci sia. Un uomo che entra nella massoneria è soggetto ai più stranì cambiamenti. È dimostrato che certi animali posti al buio perdono ìl pelo >J. Montecitorio è agitato, si vede bene; s'intersecano correnti e contro-correnti. Che fa Giolitti? Giolitti è fedele al suo gioco: premèdita il « cerèa)) di congedo, ma desidera un luogotenente; il gioco non sorprende alcuno, è scontato in anticipo. Invero Sonnino, il 13 novembre '913, scrive dalla Querciaoella una lettera a Lucifero, .il quale è suo confidente e consigliere; la lettera si può leggere nell'archivio di casa Lucifero, amorosamente ordinato dal figlio Roberto, che si consola del suo ritiro in provincia col motto dei solitari ((( Barbarus hic ego sum quia non intelligor ») e dal nipote Falcone, che vittoriosamente alterna la battaglia della toga e lo studio delle lettere. BibliotecaGino Bianco
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