Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

Morello controdeduce che l'intensa e diffusa manifestazione popo'.are si avrebbe se il Re andasse a votare. per il àndidato popolare; ma se andasse a votare per il nazionalista antidemocratico e antibloccardo? E questo segreto elettorale, infine, non serve, perchè è onore dell'elettore cosciente rilevare i suoi fini e combattere per acquistare prosèliti alla propria idea. Morello sostiene, insomma, che il giorno in cui il Re andasse a deporre la sua scheda nell'urna cc sarebbe giorno di lutto per la monarchia», vi sarebbe cc una monarchia di fazione »: conclude ricordando (tempo della cosiddetta cc tradizionale amicizia inglese») che, quando il principe di Galles passò dinanzi alla tomba di Gladstone, baciò la mano alla vedova, contro le convenzioni del protocollo; ma quando a Edoardo VII una giovane signora, parigina e repubblicana, domandò a quale carriera il Re· avrebbe destinato il figlio, Edoardo severamente rispose: cc Spero di farne, presto o' tardi, un re d'Inghilterra ». · Polemica ardente, come si vede: finalmente Morello rimane in certo modo tranquillo sulle sorti della Monarchia poi che il Re non si reca a votare. Si reca invece a votare il conte Ottorino Gentiloni il quale, dalle ·Marche native, ·come presidente dell'(( Unione elettorale cattolica », stringe con Giolitti un patto, secondo cui i deputati costituzionali si giovano dei voti clericali, dopo aver firmato una dichiarazione che li obblighi a sostenere l'insegnamento· privato libero, l'istruzione religiosa nelle scuole, l'opposizione al divorzio: e que-sto è il cc patto Gentiloni », che schiude il portone della Camera a 220 onorevoli, intruppati dal vinco'.o, con le clàusole firmate nella semicoscienza del tràuma elettorale, patologicamente. · L'oratoria dei comizi, dinanzi a un pubblico così nuovo folto e ìnclito, sale a vette parnassiane: qui si può citare quella parodia di discorso, della quale Vamba è l'autore: Italiani! (lntendiàmoci: Con questo appellativo Rivolgq senza equivoci Il discorso che scrivo A tutto il mio paese BibliotecaGino Bianco

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