Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

cole montecitoriali di cui va componendo la sua vicenda politica, non massima nè minima. Luzzatti lo sogguarda in tràlice. Tutto· contegno e prestanza è Luzzatti, nel somministrar vergate polemiche e sanzioni di giustizia. Presidente del Consiglio, a un Intendente .di Finanza che gli invia rapporto per una grave e collettiva indisciplina commessa dai funzionari dipendenti, risponde telegraficamente: .« Li punisca col mio perdono >>. Con questo ritmo amplificatore telegrafa serenamente a Clemenceau, sfuggito a un attentato: « Voi siete necessario alla Francia ed all'umanità, perciò vi siete salvaio >>; e non ride, non sorride, crede di aver fatto una diagnosi storica, è soddisfatto. Sale al governo perchè Giolitti lo avalla con la propria maggioranza (il suo discorso programma ha 393 voti favorevoli, contro I 5 tra contrari e astenuti); ma, in ottima fede, non si accorge che sono voti comandati, e li attribuisce a sè, seraficamente. Quindi si mette a studiare · il . progetto delle banche mùtue, delle quali è l'ideatore, e discorre in paòmento ~on lo stesso spirito di conclusa saggezza col quale insegna dalla cattedra dell'università di Roma. È stato quattro volte ministro con Di Rudinì; a_ncora ministro con Giolitti e con Sonnino; non deve mancargli l'esperienza del mutevole clima montecitoriale; ma egli è troppo intento a lisciarsi addosso per· studiare _idifficili umori della cittadella parlamentare. Frattanto inacidìscono nel paese le vecchie idee, e nuove fermentano: il dicembre del I 910 si costituisce a Firenze l'Associazione N ;Jzionalista; Maurizio Maraviglia, che - nonostante il suo virgilìano placidore di uomo ben nutrito e sanguificato - n'è tra i capi di freddo coraggio di maschio ingegno e di possente dottrina, afferma, nella relazione al primo congresso, che la nazione sia l'unica integrale forma di solidarietà umana, la sola unità sociale organica che abbia carattere di tangibilità nello .sp.azio e di perpetuità nel temp9. E il primo marzo r9r r, nell'anniversario di Adua, dal quale questi giovani innovatori della vita nazionale traggo:- no ardimento. e auspìcio, inizia a Roma le pubblicazioni L'Idea Na#onale: il giornale rimarrà una fucina dal maglio 453 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==