Il 1908, Giolitti s'intrattiene sulla politica rcligiòsa. Già quattro anni prima, rispondendo da presidente del Consiglio all'on. Guerci, egli afferma che intende parlare di pclitica ecclesiastica e non di religione, poi che « in quanto a religione il Govemo è puramente e semplicemente incompetente>>; è il discorso della non dimenticata definizione dei rapporti fra Stato e Chiesa come « due parallele che non sì debbono incontrare mai>>. Ora sono, nella Camera, alcuni « cattolici deputati ll, e non « deputati cattolici)), come amano prec:isare. Avviene che l'onorevole Rava, ministro, presentj un « Regolamento per l'istruzione primaria))' che lascerebbe liberi i Comuni di prescrivere l'insegnamento religioso. L'on. Bissolati è sempre pugnace: repubblicano, socialista, infine riformista; ma - più importante - interventista, intervenuto, alpino, ferito; sarà tninistro senza portafogli nei. Gabinetti Orlando e Sonnino, vigoroso sosteni- , tore dell'italianità di Fiume, romantico e nebuloso rinunciatario nelle questioni dàlmate. Il 1908 interviene sul progetto Rava, con una battagJiera mozione: « La Camera invita il Governo ad assicurare il carattere laico della scuola elementare, vietando che in essa venga impartito sotto qualsiasi forma l1insegnamento religioso ll. Bissolati ('). Che cosa dice Bissolati? dice che la scuola pubblica, in uno Stato democratico, ha il dovere di insegnare solo ciò che è certo; non il dogma ma la scienza. L'on. Cameroni, cattolico, risponde invitando la Camera a ripudiare la mo_zione, « la quale poggia sopra una visione monca ed unilaterale della società umana ll. L'on. Salandra è fra il sì e il no, (1) Dal libro: M01,nc1rn1t10 • Noterei/e di 11110 clie c'Z. stato. - (N. d. E.). Biblioteca G,, o Bianco
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