Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

da pio sacerdote, che la questione poteva porsi solamente prima dell'invenzione della pistola. Ma gli Dei non mai permettono che la pistola agisca a Montecitorio. · Contro i deputati avvocati il rimbrotto comune, per dire che non bisogna tentare di confondere le carte, è il solito: - onorevole collega, credi forse di stare in Tribunale? -; ma l'onorevole collega interrogante non sa che, in Tribunale, non una sola volta, nei pingui tempi della « medaglietta », il presidente ammonisce: - avvocato, avvocato, qui non siamo a Montecitorio >>. Naturalmente, i giornali si uniformano all'eloquio della. Camera: i deputati d'opposizione lamentano che il governo òrdini alla << libera stampa>> di aggredirli; in una seduta di recriminazioni, l'on. Ettore Ciccotti, col pericardio ferito, esclama, nostalgico di virtuose competizioni: << Che, cosa triste! In un momento in cui gli eserciti mercenari sono tramontati, dei partiti politici, in lotte civili, dove i metodi dovrebbero essere più nobili ed elevati, debbono ricorrere a ~ercenari della penna che qualche volta hanno aspetto dì sicari». Ma, on. Ciccott:i, questa è la << libera stampa >>della cui ingloriosa morte si rende responsabile il Fasci&mo ! E anche l'on. Ciccotti appartiene - vedi mo' - a quei partiti che derivano dalle trombe di Falloppio della pura libertà. Invero questo cosìddet:to « quarto potere », regnando la libera democrazia, ha la libertà di fittare la propria indipendenza alla << bustarel!a >>dei piccoli governi o della grande industria, anche senza contratto in bollo. Clemenceau, pratico di queste cose, avverte che i giornalisti del suo tempo sono come le donne: le amanti che domandano niente sono quelle che costano di più. E non da ora: Vittorio Alfieri protesta in duri versi: 434 BibliotecaGino Bian Dare e tor quel che non s' ha è una grande abilità. Chi dà fama? I giornalisti. Chi diffama? I giornalisti.

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