Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

Scampato alla nefasta risoluzione, egli si arruola volontario con Garibaldi, rimane ferito a Bezzecca dalla spada d'un ulano. Quando, trentatre anni dopo, sarà l'oratore che inaugura il monumento ai caduti garibaldini, Carducci gli scrive: « Io debbo ringraziarvi d,avermi chiamato a testimone di tanta sentita nobiltà italiana quanta era nel vostro discorso. Io non dispero dei tempi nuovi)). Tornato a Napoli, Rosano s'innamora: tesse l'amore e la spola fra_·Napoli e Meta di Sorrento, perchè, lontano da lui, Francesca s'immelanconisce: ma lo zio di lei, don Giuseppe Martini, di principii squadrati a regola antica, non fa credito al giovane dai fasti garibaldini, avvocato senza cause e senza terre al sole. Si oppone alle nozze. Bene; Rosano decide: giunge a Meta, suona il campanello alla porta di Francesca e si tira un colpo di rivoltella alla testa. Certo il campanello deve essere uno di quelli che un tempo usav-a, col cordoncino e la molla, sì che basta ,appena tirare perchè esso continui a suonare per suo conto, a lungo, come il campanello del mortòrio. La vita, che ha signorìa bizzarra, deve fare incontrare a Pietro Rosano, ventun'anni dopo, il se stesso d'allora, sull'evènto eguale. Nella causa Notarbartolo, di cui l'eco è viva tuttora, si discute se il giovane tenente Giovanni Leone, innamorato respinto, si sia ucciso suJ.la porta di casa dell'amata o vi sia stato ucciso dai Notarbartolo, gelosi fratelli della ragazza contesa. Rosano difende gli imputati e la sua tesi è evidente: suicidio, non omicidio. Avendo il Pubblico Ministero contestato la verosimiglianza d'un suicidio romantico sulle scale d_elladonna n~gata, l'avvocato è il teste della sua difesa. Rosano sposa Francesca; si dà all'avvocatura penale. Sbandato nella politica, è un maestro con la toga sugli òmeri; e bisogna consentire all'estensore di queste cronache, che veste toga, l'indugio del ricordo. L'arringa di Rosano è opera d'arte, non solo per l'afflato lirico; ma perchè trivella nelle anime, ricompone i volti bruttati dal delitto, ritrova la pietà nel fondo di ogni male. Quasi sempre la verità, nell'incandescenza della sua pa,rola,, si trasfigura senza contaminarsi, diventa fatalità; ed anche BibliotecaGino Bianco .

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==