Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

Una Camera così faceta ·non meraviglia se sia facile· alla dimenticanza· e alterni il crucifige e il pèrgamo: difatti Giolitti torna al potere, prima come ministro dell'Int<::rno con Zanardelli, poi come capo del governo: è il. secondo suo Gabinetto: 1903. Però l'anno prima, a Gualtieri, Mussolini, maestro elementare a 56 lire il mese, ha celebrato Garibaldi: c'è una voce che si comincia ad udire. E quest'anno fa il soldato; scriverà: « Io ero come soldato un modello ... Del resto bisogna imparare a obbedire prima di comandare». Ora i soèialisti non muoveranno battaglia al nàufrago della Banca Romana? Giolitti, che tutto prevede, ha un posto di ministro da offrire al capo dei socialisti on. Filippo. Turati, il quale è proprio ustionato dalla voglia di dir di sì; però il gruppo parlamentare (il proprio gruppo è la pentola dove bollono le emulazioni compresse) vieta la partecipazione al governo. Non importa: con la stessa facilità, Giolitti chiama al governo un uomo di destra, di estrema destra, Tittoni, prima agli Interni, poi all'Estero: quindi scioglie la Camera e indìce le elezioni per la XXII legislatura. Il suo programma attuale è infinito come la divina misericordia, ognun vi trova il silo del suo grano: gli industriali, la protezione doganale; gli appaltatori, i lavori pubblici; gli operai, le nuove costruzioni; i socialisti, i sussidi alle cooperative; gli impiegati, l'alimento di stipendio; i militaristi, le maggiori spese per l'Esercito; i clericali, per cui Pio X sospende ora il non expedit, il benvenuto in parlamento. La nuova Camera è cullata dalle canzonette alla libertà, che il presidente del Consiglio intona con falsetti o con do di petto, secondo i casi: quando ai socialisti non può fare altro, fa l'occhiolino, e da questa pratica d'adescamento non riuscirà mai a guarire; si vedrà. · Già ha detto alla Camera il 1901, da ministro dell'Interno, che « la libertà è una grande maestra >i, che il governo ha ristretto la propria opera cc a questo: osservare e fare osservare la legge », che cc lo sciopero non è vietato, tutti lo hanno riconosciuto»: con tali direttive il 1901 ha avuto esattamente 1400 scioperi. Il Senato, sempre più vigilante, ha allora approvato il bilancio del ministero dell'Interno con soli tre voti di maggioranza, il che è tanto più significativo BibliotecaGino Bianco

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