colo Stato, or che si è a Roma e si diramano, tra le rovme dei Cesari, le strade secolari. Davvero Giolitti vede l'Italia ristretta solo al suo Piemonte e scambia talvolta il governo col Consiglio Provinciale di Torino, presidente nell'uno e nell'altro, la stessa aritmetica lo stesso limite lo stesso esclusivo sognare di contabilità al pareggio. Anche questo non conta: il 1892, Giolitti è per la prima volta capo del governo: ha 5 r anni, e si avvicenda con Di Rudinì che ne ha 53; l'uno è borghese e l'altro marchese, ma l'età li avvicina, e non solo l'età. Torbido periodo questo in cui Giolitti sale al potere: divampa l'odio di classe, si sciòpera, le sommosse si alternano, conflitti con la pubblica sicurezza; la morale non oltrepassa il patrimonio privato, e frodare il' dazio è ritenuto bella prova di avvedutezza; collasso di ogni vigore dello Stato; lo Stato màncipio delle teoriche dell'individualismo. Leone XIII finisce di scrivere l'encìclica Rerum Novarum per raccomandare la maggiore giustizia sociale, la collaborazione fra capitale e lavoro, la protezione delle classi umili: questo non vuol dire - come talvolta insìnua certo clericalismo partitante - che il grande Pontefice sia ispirato dalle dottrine del demoliberalismo, chè nell'altra encìclica Vicesimo quinto anno, non meno essenziale per intendere il pensiero del Pontificato, Leone XIII attesta il pericolo e i)· danno d'una libertà erroneamente concepita (r). La Camera tumùltua: l'on. Andrea Costa pone il problema dialetticamente; i vecchi partiti per lui sono morti, destra e sinistra hanno assolto una funzione storica ormai. superata; oggi non esistono che due sole forze vive a contrastare, la borghesia e il socialismo. .Il che è un chiaro parlare, poi che su questo binòmio graverà, sino all'avvento del Fascismo, la vita politica futura, talvolta immobilizzata nella statica dei pesi avversi, come quando l'on. Treves, armato di un'affilata e crudele intelligenza giudàiça, quindi disgregatrice e socialista, diagnosticherà il coma delle due debolez- (1) Cfr.: TurrE LE ENc1cucHE DEI SOMMI PoNTEP1c1. -· èorbaccio: dal/'Oglio, editore. (N. d. E.). ibliotecaGino Bianco
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