Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

cilia; e sarà riv9lta alla rosa, « rosa fresca aulentissima eh' appari in ver' l'estate ... »: Ciullo d'Alcamo, si sa. Può risolversi, col parlamento del princ1p10 del secolo, la questione del latifondo? Non può. Oltre tutto, i deputati sono stretti al propri~tario dormiente che dispone d'una grassa cifra di voti e ha il suo spaurito capriccio di pàrgolo re, di - nanzi al quale gli onorevoli, pure àulici in pubblico tra vaniloquenti impegni fugaci e: mendaci, stanno privatamente co1 denti allegati dal 9.uestuante timore e dall'amoroso rancore: s'intendono, sono tutti allicciati col filo dell'interesse recipro- : co; è j,J medio ceto politico, medio è la radice_di mediocre. In più d'una zona il deputato è l'architrave dell'affarismo organizzato: è il tempo della campagna che la Propaganda di Napoli conduce contro i tre onorevo'.i Alberto Casale, Afan de Rivera e Gennaro Aliberti: specie contro Casa - le, detto dal giornale « il Palizzolo di Napoli))., con riferimento al deputato Raffaele Palizzolo, di Palermo, condannato dall'Assise di Bologna a trent'anni di r•eclusione per l'assassinio del sen. Notarbartolo. Il giornale domanda al Casale 9.uali sianò i suoi mezzi di vita; Casale sporge querela, ma il Tribunale assolve gli · imputati per aver provato la verità dei fatti. Lo scandalo dilaga: il governo, al solito, nomina una commissione, presieduta dal sen. Saredo, per inquirire sulla vita amministrativa napoletana: l'inchiesta accerta gravi sistemi di corruzione, disagio economico e sfacelo morale. Zanardelli, presidente del Consiglio, discutendo la relazione d'inchiesta, ammette, con la responsabilità del posto dal quale parla: « Devo riconoscere che alcuni ministri abusarono delle loro influenze amministrative per consolidare la lor o posizione politica >): è il 13 dicembre 1901. Francesco Saverio Nitti tesse sin da ora un suo scettici- ,mo gelido scarnificatore affossatore, maniaco del « piccolo )), solleticato dai servaggi alle forze ostili della natura : nulla da fare, « il Mezzogiorno - dice - è naturalmente pove393, BibliotecaGino Bianco

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