polazione si divide discorde - chi con San Gerlando, chi con San Calogero - a pregare per l'opulenza del raccolto, dove il poeta già sente in sè col dramma della terra il contrasto del suo omerico mondo interiore; e anche Pirandello, nelle Novelle per un anno, sa che, nonostante i boschi d'olivi saraceni e i giardini vermigli e le siepi di sàlvie ronzanti d'api e i vivai muscosi e gli agrumi e le zàgare e i gelsomini, la terra non dà quello che può, la sua terra cinta « dai lividi tufi arsicci delle zolfare e da scabre rocce gessose fulgenti alle rabbie del sole >>. Così il Fascismo s'incontra con la Sicilia. Il 5 maggio dell'anno II è il primo discorso di Palermo: « lo conosco i vostri bisogni. So quello clie occorre. Potrei numerare i paesi ed i Comuni che non hanno strade, che non hanno acque: non ignoro la desolazione del latifondo >>. , Poi, nell'anno IV, discorso a'.l'Istituto Internazionale d'Agricoltura (perchè sia ripartita la mano d'opera nelle terre incolte); anno V, consegna al Segretario del Partito ( « rurali.zzare l'Italia anèhe se occorrono miliardi e mezzo secolo»); anno VI, discorso ai Vèliti del Grano e incoraggiamento ai lavoratori de'.la terra; anno -VII: << considerare i contadini come degli elementi di prima classe nella comunità nazionale »; ogni anno così, ogni anno un novello colpo al timone. L'altro discorso a Palermo è del giugno 1937: << Il latifondo siciliano sarà liquidato dal villaggio rurale ... Finirà la coltura estensiva... La vostra terra potrà nutrire il doppio della popolazione che oggi conta ... ». Siamo al luglio deH'anno XVII: rapporto a Palazzo Venezia; in quindici minuti è steso l'atto di decesso del latifondo siciliano. Bilancio immediato: 20.000 case coloniche su 500.000 ettari di latifondo; consegna delle prime 2.000 case il 28 ottobre dell'anno XVIII. Ecco che la Sicilia ha preso la via del ritorno ai fasti di Trinacria, quando Roma vi spediva dieci senatori col titolo di << legati >>; e vi prelevava il grano per l'Italia al prezzo << imperato >>; e vi regnava il pretore con gli arùspici e i littori; e Augusto vi stabiliva sette colonie che davano all'Urbe presidio e prestigio, ricchezza e poesia. Anche poesia:· non bisogna scordare che la prima strofa volgare nascerà in Si392 BibliotecaGino Bianco
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