piogge -invernali, sotto gli ardori estivi più affocati, e dare alla sua zolla il primato della estensione coltivata a frumento, e offrire al Paese il I 3 per cento della produzione nazionale: miracoli del sangue caldo e delle terre ballerine! Il latifondo permaneva: brullo, rinchiuso da eucaiyptus gialli e slabbrati; tra radi alberi nudi e scorzati, screpanti nelle cortecce prive di linfe e caduche come le éscare delle piaghe infette; e filari di fichidindia sperduti, cotti dalla luce senza tregua, tetri e storti, feriti nella difesa delle spine bruciate e nel succo del frutto polposo: talvolta, scendeva la lava dello Stròmboli a ricordare l'antico fato ellenico, che aveva importato il destino amaro, la cadenza eòlica del dialetto, l'arte di Pericle, la religione delle necropoli vegliate dai tre mari. Gridavano gli uomini dei campi, stretti a una du,ra fatica senza compenso; gridavano gli uomini di penna e di càlamo, tutti avvampati in un'umana solidarietà senza costrutto. Gaetano Filangieri chiudeva la Scienza della Legislazione, per accusare il latifondo; prima il pane e poi la legge: « Dove si favorisce l'agricoltura, dove i costumi rispettano il coltivatore, dove il proprietario - immanente al lavoro - vivifica· la sua terra, ivi la prosperità della claJ"secoltivatrice si diffonde in tutti gli ordini dello Stato >> : volgeva l'ultima fase del secolo XVIII. Un fervore di rinascita contagiava economisti e litteratissimi; Filippo Briganti, nel suo Esame economico del sistema civile, era per le sanzioni forti: « Si obblighi quel proprietario, che misura il suo vasto dominio col- !' orizzonte, a farne partècipe qualche indigente, che non ha dove impiegare le sue braccia; e subito si renderà la calma a due cittadini, l'uno schiacciato dal gran fardello dell' opulenza, l'altro anelante sotto il flagello della miseria>>. Un po'· di ènfasi, non dico di no; ma in definitiva bisogna perdonare .i volti congestionati e i gesti sperticati; già si sentono i primi tuoni della rivoluzione francese, la rivoluzione fatta con maggiore inutile spreco di gple di lame e di piombo. La questione del latifondo penetrava nel vivo cuore degli studiosi; sequestrata così tra carte e tomi, non aveva tempo di scendere nel puerperio delle realtà che si fanno. Giuseppe Palmieri, Francesco Longano, Scipio Sighele: leggete - BibliotecaGino Bianco
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