Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

In letteratura, nonostante la voce di Alfieri che rinnegava il contagio francese, la piazza si entusiasmava al libertinaggio del protagonista d'oltrcalpe, cornuto luetico cinico e masochista, il quale aveva preso le mosse dall'inno dei sanculotti, << Sophie, o sublime catin >>: le scolaresche sfogliavano le pagine di Casa Tellier, covando la speranza del rapimento in estasi. Sulla ribalta giudiziaria francese sovrastavano Lacenaire, Colet, Paucet, Sandor, Cognard, Mitsiau, tutti di un'epoça istessa, tutti cavalieri del crimine e del bagno penale; Balzac li repertava e faceva d'ogni tipo un romanzo; l'Italia s'entusiasmava ai casi di Vautrin che, agitando le grosse mani, coi fiocchi di pelo folto aHe falangi, gridava: <, Il danaro è la virtù ». Il Fascismo ha rovesciato nelle fogne cotesta frenesia letteraria che verniciava in rosa le camere mobiliate ie poneva nel reclusorio i sottili problemi dell '« io >>: si è visto che le grandi imprese nazionali possano riempire le treçento pagine d'un volume più che le traversie adulterine della disgraziatissima signora Bovary, il cui peccato è poi monotono secolare invariato e può - fra l'altro - avere l'attenuante del gusto per. chi lo compia, non per chi lo legga, c!iàmine ! L'uomo sano non s'è mai dilettato del buco della serratura, ch'è l'attrezzo lavorativo delle serve e delle spie e di Barbusse e dei « feticisti » sessuali. Ma che cosa sta alla base di coteste trasformazioni culturali? Basta il cambio d'un libro? Ohi no! vi è il cambio dell"uomo; l'avvento d'un Italiano diritto cosciente schietto intrepido, pronto ad osare e consapevole del dono della vita, orgoglioso di vivere nel Fascismo: nella prima età del Fascismo. All'avvento di ogni regime, la questione religiosa. si è presentata tra ie .incognite del domani. Napoleone, appena dopo la vittoria di Marengo, inizia le trattative che concludono nel Concordato del 15 luglio 1801. La prima espansione fascista è il Concordato sui rapporti tra lo Stato e la Chiesa. Ogni sommo statista italiano era passato per cotesta ambizione, e la separazione avversa rimaneva, non ne risultava che un muro cintato e uno svizzero di guardia, però ai piedi di quel muro batteva l'insolubile della storia. Bisogna aggiungere che, nell'ostilità fra Cesare e PieBibliotecaGino Bianco

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