Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

quale, da quasi un secolo prima, il cappellano di Carlo Alberto aveva pur.e intuìto il primato d'Italia sul mondo: quel cappellano si èhiamava Vincenzo Gioberti. Il Fascismo ha, creato una dottrina dello Stato, fuor della quale - si è visto -- i popoli decadono in una nèmesi senza pietà, e ha sottratto la politica all'arrembaggio e all'abbordaggio degli oscuri fatti privati per elevarla a massima disciplina del senso nazionale. . In filosofia, l'Italia era arrivata al razionalismo di Ardigò, che, spretato e deluso, aveva tentato nel suicidio l'estrema soluzione: il positivismo ci aveva insegnato che il genio fosse scappato dal manicomio, che Dante fosse un degè- .nere per via del tubèrcolo di Darwin, che la vegetazione biologica fosse l'esemplare dell'umana conquista, che l'uomo - in fondo, a veder bene:_ non fosse che qualche dose qualche presina e una miscela di carbonio sale acqua e calcio, anzi un clìnico valente soggiungeva che - per quante autopsie avesse praticato - non era mai riuscito a trovar l'anima, quindi l'anima non esisteva, ogni creatura era tutta e solo nel servizio antropometrico: l'Italia delle biblioteche, quasi intera, diveniva, al solito, discepola d'uno straniero, Augusto Comte. Il Fascismo ha ricreato un valore diverso e talvolta opposto, assegnando un quoziente spirituale all'estrinsecazione della vis fisica ed educando il popolo a quella fede interiore, senza la quale la vita. rimane un meccanismo contabile e una resa sconsolata alla potenza della materia ostile. Giuridicamente, Roma, che aveva dato al mondo la nozione del diritto e che aveva in Romagnosi l'assertore d'una dottrina: nazionale, calcava la propria_ legge sui Codici napoleonici: l'ultima parola, spettava a Lombroso, il qua,le presentava << l'uomo delinquente >J in una specie d,'amnistia perpetua, rinchiudendo nella stessa clinica il cretinismo la criminalità la pazzia e la poesia. Il Fascismo dà i nuovi Codici, a tutela del diritto dell'individuo e della razza intesi nell 'orbita dello Stato; e, per la prima volta nei codici, è sancito quel Titolo Decimo (cc Dei delitti contro la integrità e la sa-. nità della stirpe»), che nell'originale manoscritto della codificazione porta - come abbiam visto nel precedente capitolo - la calligrafia di Mussolini, legislatore alla maniera di Cesare, penna e spada. BrbllotecaGino Bianco

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