sinistra è destra e viceversa: al massimo la filosofia è come la torcia accesa in un tunnel, di notte; fa vedere ch'è buio; e l'immagine è di Bismarck, in una seduta del Reichstag. Non bàsta : a camminare bisogna far vedere, far vedere che il buio non c'è più. . Mussolini ha tanta luce attorno a sè da risalire duemila anni fitti e rito;nare all'Impero: questo è nell'essenziale fra la storia del Fascismo e la cronaca. del dèmos. In fondo, liberalismo socialismo democrazia massoneria non amano mai il mare, non lo capiscono) non lo conoscono: essi sono manufatti per atmosfere rinchiuse, urne e seggi, mani incrociate, volte stellate, camere del lavoro, sempre finestre ci1iuse; per quei condottieri - strateghi a Montecatini a Fiuggi a Vichy a Carlsbad - l'~ria del mare porta il rischio delle costipazioni. Quei condottieri reputano che il paese è libero se consente il truculento diffamarsi sui quotidiani in rissa, senza nemmeno il sospetto che, privo del libero accesso sugli oceani, il paese è del tutto schiavo, nonostante che Cavallotti possa liberamente scrivere della bigamia di Crispi. Ma essi non sanno; e Dio sa! « Nessuna civiltà - dice un americano, ripetendo un concetto che dovrebbe ess~reprevalentemente italiano - nessuna civiltà può essere grande nè può aver lunga vita, se non acquiste:à_dominio sulle acque, prima e più ancora che sugli uomini». È solo col Fascismo che il mare diventa un protagonista italiano e gli Italiani ritornano alla consuetudine dei porti e al fascino del navigare; prima, nell'Ottocento, il gusto è con-· cesso - putacaso - a tre poeti ardimentosi i quali s'imbarcano a Civitavecchia e sbarcano spericolatamente in Sardegna: poi scrivono l'ardita istoria del viaggio, D'Annunzio in prosa, Pascarella in versi e Scarfoglio sul giornale. O tempora! Verrà l'anno in cui il Poeta canterà la gesta d'oltremare e scriverà a Buccari l'epico canto dell'eroismo marinaro; ma per ora la poesia italiana non ha familiarità con gli oceani, ne parla talvolta per. sentito dire: Carducci canta il sole e la luna, i monti. e i fiumi e le piane e _levigne, i fràssini del Clitumno e i dpressetti di San Guido; non si ferma alle rotte delle navi nè al richiamo del mare. · 379 Bib toteca Gino Bia co I,
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