di idee e di programmi, per cui, quando Zarathustra finisce di parlare, i minatori di Germina! si abbandonano a eccessi deplorevoli: muore nel '900 Federico Nietzsche, che ha visto in Dante « la jena in cerca di poesia fra le tombe >> e che è stato colpito dieci anni prima dalla pazzia, a Torino, in una soffitta di Via Carlo Alberto; muore poco dopo Emilio Zola, che ha detto le ultime parole in difesa del giudaismo, muore dormendo, asfissiato da un tubo aperto del gas: anche tali bare sommosse possono avere il loro signifièato accanto alla culla del secolo nuovo. Leone Tolstoi, altro apostolo dell'utopia, è già così vecchio che il 1° gennaio 1901 non trova più da annotare, nel suo Diario intimo, se non la sconfortante perdita di sangue emorroidale. Questi sono i maestri; i discepoli somigliano ai maestri: i nostri padri - dice la Bibbia - mangiavano l'uva acerba, e noi abbiamo i, denti guasti. Compiendosi il primo decennio, già urgono le prime prove assegnate all'Italia, urge un destino che si svolge pur contro la mediocre volontà di governanti. Giolitti è uomo di pace; seduto al telaio della rete parlamentare, il suo orizzonte finisce sbattendo nei confini della vecchia Italia; ha l'amore delle piccole cose e, dentro, vi grandeggia; ma il tuono del cannone sta al di fuori della sua burocrazia di capo, diligente minuto pedante e comunale; Giolitti maneggia la storia con le trattative ed alla storia è pago di chiedere « parecchio )), parecchio, per iscritto. Tuttavia,. il destino vuole che sia lo stesso Giolitti, il 28 settembre 1911, a intimare l'ultimatum alla Turchia; parte la squadra dell'Ammiraglio Aubry, combattimento di Prevesa, sbarco di Cagni a Tripoli; 1700 italiani contro 4000 turchi. Giovanni Pascoli si. scorda d'essere un poeta socialista e grida che la Grande Proletaria è in marcia; Gabriele D'Annunzio si scorda d'essere esule volontario ad Arcachon e invia le dantesche terzine delle canzoni d'Oltremare, dove sono scanditi i fati presenti e futuri d'Italia, i versi avvampano contro il perpetuo nemico della Patria, l'inglese dai lunghi denti voraci: 374 Il sobrio Talassòcr;atedentato il pudico pastor dei cinque pasti che si monda con l'acqua di Pilato, BibliotecaGino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==