lerosi di Napoli, sembra si adùnino i segni e i miti della storia futura, e chç· il generoso sangue li fecondi: non è dramma che stagni; vi è il bollore delle. rivolte in cerca di auspìci. Già il poeta rivolge all'Erede, che << assunto dalla morte fu re nel mare))' il vaticinio delle gesta conquistatrici; aleggia nella strofe il presentimento delle guerre vittodose: « T'elesse il destino - all'alta impresa audace. - Tendi l'arco, accendi la face, - colpisci, Illumina, eroe latino! - Venera il lavoro; esalta il forte! -· Apri alla nostra virtù le porte - dei domìnii futuri! ». · Il secolo si apre con l'approdo dal mare del giovine Re, che per il mare dovrà ritrovare le rotte delle prore italiane, sino alla sponda imperiale: altri simboli si levano sulle cose e sugli uomini. Il 1901, muore Francesco Crispi, dopo quattro anni di silenzio in cui lo ha murato un'Italia cavallottiana scandalistica municipalistica pettegola piazzaiola e pronél; egli lascia a chi lo intende il suo amore africano e il suo spasimo d'Adua; la terza Italia agonizza. D'Annunzio canta il Mediterraneo, invoca l'« alta guerra>> e, col senso profetico . della poesia pura, annuncia che « verrà dal silenzio, vincendo la morte, l'Eroe necessario » : nello spazio di tredici mesi è morto Garibaldi ed è nato Mussolini (l'Italia ha cotesti trapassi dì fiamme vive: lo stesso anno in cui muore Francesco d'Assisi, nasce Tomaso d'Aquino); per ora Mussolini ha vent'anni e ·celebra l'anniversario di Garibaldi, parlando dove può, non ha pòdii, parla nella piazzetta di Gualtieri, lo fascia il silenzio della giovinezza e del bisogno; dovrà vincere la morte, un 23 febbraio, a quota 144; il diritto dell'epopea popolare, che vuole dall'eroe il tributo del sangue, sarà soddisfatto. Questo è un secolo - vedete bene - un secolo .di sang~e, ma Carducci ha ricordato che « gorgoglia sangue nei secoli - la fati·cosa storia degli uomini)) e Mussolini ha ammonito che solo « il sangue dà movimento alla ruota sonante della storia ». Chiaro. Alle porte del Novecento st::inno frattanto due croci; muoiono una filosofia e una letteratura, una filosofia che nega l'umana virtù del popolo per un costruito arbitrio del superuomo, una letteratura che porta a spasso coppie di orgam sessuali, denutriti o disgraziati; msomma una confusione 373 BibliotecaGino Bianco
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