dice che il progetto è copiato dal codice spagnolo della Santa Inquisizione; Arturo Labriola, sulla stampa, chiama Giantur• ço « un reazionario per istinto >>. Emanuele Gianturco non è un reazionario; è professore di diritto; vuol molto bene alle sue idee, non riesce a distaccarsene. Ministro della Pubblica Istruzione, intendendo egli presentare la legge destinata a dare più consistente serietà agli studi universitari, gli studenti allestiscono fiere dimostrazioni contro il ministro, e scioperi e vetri infranti e un bel chi.assoturbolentissimo e minacce contro Gianturco: a Napolì gli amici, preoccupati per l'incolumità del ministro, si rivo]. gono alla vecchia madre di lui perchè induca il figlio a dimettersi; la madre, donna incolta ma sbalzata in fermezza, scrive al suo « Manuele 1>, a Roma: « Se resti sei un leone, ma se ti dimetti sei un suricillo >>: un « suricillo ))' che a Napolì - si sa - vuol dire topolino, ed identifica la quintessenza figurativa dell'umana viltà. Gian turco non si spaventa della lotta; gli piace batta• gliare, gli piace per sè e un po' per far vedere; sensibile è alla deferenza che lo circonda. Racconta talvolta, con com· piacimento non celato, che un operaio di Avigliano, il suo paese, gli ha detto un giorno di voler fare del figlio quel che Giànturco non· potrà mai fare del suo: il professore corruga la fronte, non capisce; e l'operaio: - sì, lo voglio fare migliore del padre! . Il suo discorso alla Camera è sempre ascoltato, perchè Gianturco non solo parla concettosamente, ma ha una bella flautata voçe cantante; giovane, egli consegue a Napoli, lo stesso giorno, una laurea e un diploma: all'università, laurea in giurisprudenza; e a S. Pietro a Maiella, diploma di compositore. Egli morrà nel '907, da ministro, in un minìstero Giolitti detto della «rogna)), perchè lo stesso anno, a breve distanza, muoiono due ministri in carica: Gallo e Gian turco. Ma ora non hanno tempo di sfociare il progetto Gianturco nè il progetto Chimirri, chè il ministero, avendo ordinato lo scioglimento della Camera del lavoro di Genova, è battuto da una votazione (318 voti contro 102), la quale esprime la sfiducia nel governo e dà ragione a un ordine del gior• 37° BibliotecaGino Bianco
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