Guidi-Buffarini, il più vitale sottosegretario agli Interni dalla costituzione del Regno, trova in argomento la formula di più lato contenuto e di più efficace espressione quando dice alla Camera che, nell'Italia fascista, l'ordine legale coincide con l'ordine morale. Buffarini ha il segreto della formula riassuntiva, perciò il suo discorso è acclamato, è sempre una sorpresa per la facilità con la quale identifica stati d'animo diffusi e non ancora individuati nella loro .terminologiq tecnica. Questo pisano, balzato improvvisamente dal Foro e dalla provincia (due matrici inesauste) alla ribaita nazionale, e rimastovi saldo tra avvenimenti durissimi, porta le incorrotte virtù della fedeltà che sa oper.are in silenzio, dello studio non precipitato alla pompa del giorno, del cameratismo che non si autodosa secondo la propria o l'altrui ascesa. In quel suo andare di cuor contento che nulla riesca a turbare, in quel suo gaudioso peso di chili 86 almeno, in que1la sua facilità d'intendere la tua pena ancor prima che tu glida dica, si sente urgere l'aspirazione di umanizzare il comando e illuminarlo secondo l'espresso o intuìto segno del Duce. Pelloux è d'altra tempra e d'altro tempo: non può perseguire un ordine morale in un'Italia che permarrà, sino al Fascismo, abbandonata agli urti degli elementi caòtici; nemmeno lui, come ogni altro uomo di governo, ha il sospetto che possa operarsi una rivoluzione spirituale nella quale lo Stato diventi qualcosa di più eh la lucerna del Carabiniere reale; ne consegue che la sua energia è tanto più inefficiente guanto più disperata; alla fine è controproducente. Difatti le nuove elezioni dànno ai candidati governativi 6oo mila voti, e alle opposizioni (anche Giolitti è all'opposizione) dànno quasi 90 mila voti in più; i socialisti conquistano 33 posti; l'opposizione da 75 deputati sale a 95. Pelloux è soccombente. Si dimette .. Al suo posto è nominato Ss1racco. Giuseppe Saracco,è piemontese, avvocato e senatore. Una Jìsionomia di chi la sa lunga e lunghissima, pronta agli accordi, paga del « giusto mezzo ». Infatti, deputato sin dal BibliotecaGino Bianco
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