èarsi; però è l!n italiano cosciente della sua terra, e rion ci par possibile che egli possa essere irriverente verso il soldato: se lo è, ecco il contagio della ·purulenta scàbbia, dal quale nori riescono a preservarsi, nella pèste dei tem,pi e della fazione, nemmanco intelletti per altra cattedra validi. Ferri nega l'ignominiosa contumelia che gli si attribuisce e si avrebbe piacere di credergli. La stessa sua diffamatoria campagna contro l'on. Bettolo, ministro della Marina, per irregolarità finanziarie di quel ministero, non confonde iin • Bettola il politico di destra col combattente di Lissa: ed è ancora, più che un sentimento individuale, un'altra sciagurata impresa di partito la quale prende esca e pretesto dal1le relazi'oni parlamentari (Randaccio e Arlotta); il IIJ.aleè sempre nella cova del corridoio, il corridoio coi suoi fortori complici. Penso che Ferri non abbia mai incontrato Mussolini, nel senso d'una· consuetudine di rapporti; incontrandolo, lo avrebbe se·guito. La conferenza che egli tiene su « Mussolini, Uomo di Stato», appena dopo la Marcia su Roma, è impressionante per le verità oggi a tutti palesi, ma allora scientificamente intuite solo dallo studioso e psicologicamente dai devoti. Enrico Ferri è un inefficiente in politica, inefficiente secondario e fuori squadro come tutto l'improduttivo socialismo parlamentare nostrano; ma è un tipo d'eloquenza. Fisicamente è il più alto: secco, nervoso, lampeggiante, tumultuante. Ha il privilegio della salute che àlita sul volto gaio; e i suoi ricci al vento, il suo pizzo caratteristico, il suo gestire inquieto, il suo irrompere· deciso, e quell'impostarsi - solido come ferro battuto e vibrante come rocchetto elettrico - creano già il clima per il volo della parola. Bella voce: si potrebbe dire per la voce dell'ora:tore quello che Panzini fa dire alla disgraziata miss Edith per la bellezza della donna, che sarebbe più importante della virtù, « parce que la vertu n'a pas de visage ». Oratore è Ferri, sempre e dovunque. Sino ai principt del secolo l'oratoria è a compartimenti stagni. Rosano è un dio con la toga, ma tace alla Camera; Vecchini fa d'ogni arringa un'armonia e una lezione d'umanesimo, ma si rinchiude in lunghi silenzi fra i banchi di Montecitorio; Fradeletto BibliotecaGino Bianco
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