Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

anch'essa, nel vento rinnovatore; va, lentamente ma immancabilmente, immettendosi nel fatto rivoluzionario. Si è ben · lontani dai tempi della burocrazia dei piccoli Stati italiani, contro la quale Giuseppe Giusti brandiva il verso, esagerando di certo, poi che l'Italia si andava facendo anche con quella burocrazia: Ciurma sdraiata in vil prosopopea, che il suo beato non far nulla ostenta, gabba il salario e vanta la livrea, sempre sfamata e sempre malcontenta; dicastèrica peste arciplebea che ci rode, ci guasta, ci tormenta e ci dà della polvere negli occhi, grazie ai governi degli scarabocchi. Nè dal verso di Giusti si salvava la magistratura, poi che i I poeta si dimostrava angustiato se un consiglier civile o criminale sbadiglierà sedendo in tribunale ... Contro i progetti Pelloux, le estreme sinistre ora postano una nova arma parlamentare, _l'ostruzionismo, cioè a dire un'applicazione pedante ed esasperata del regolamento che ritardi al massimo Ìa votazione della legge. Questa è la prima volta che l'ostruzionismo si svolge, temibile e terribile arma nel parlamento democratico: si userà una seconda volta, il 1914, contro i progetti di legge d'ordine finanziario del ministero Salandra. In verità quei socialisti prefériscono la par~la alla barricata. Si vedrà in seguito in qual domestica mansuetudine sì svolgano le relazioni tra governo giolittiano e socialismo parlamentare; ma già sin da ora, anzi sin dal '95, Enrico Ferri avverte che il proletariato desidera, sì, la rivoluzione, ma - intendiamoci - una rivoluzione cordiale e correttissima, senza sangue. Difendendo nel '95, dinanzi il Tribunale di Roma, i socialisti di Albano per istigazione a delinquere, \ Ferri stabilisce alcune proposizioni di damante interesse: 1) La lotta di classe esiste indipendentemente dalla propaganda socialista; lumeggiare un fatto non significa crearlo; BibliotecaGino Bianco

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