Napoleone - pur seminando di cadaveri il mondo --'- ebbe il rispetto della vita umana nei limiti consentiti dalla neces- . sità o dalla guerra: quando, nella vittoria di Iaffa, fa tremila prigionieri e non ha pane per nutrirli, pensa tre giorni, prima d'arrendersi alla imperiosa soluzione di farli perire nel mare: quando, dopo Akkon, la peste si diffonde nelle truppe, fa avvelenare con l'oppio solo quei cinquanta appestati la cui guarigione è impossibile: a Monterau piazza egli stesso i cannoni, per dare un esempio di sfida al pericolo e un incitamento alle truppe. Ma qui il discorso porterebbe lontano. Mussolini, in questi ultimi ritocchi alla legge penale, rivela un'indulgenza e un rigore: l'indulgenza per l'ente familiare, che egli sottrae allo sfacelo economico del delitto: il rigore per chiunque non senta il dovere della compàgine statale e della solidarietà .nazionale. Anche qui è sempre un aspetto del Fascismo; una è la norma, le leggi la tradùcono. Ma .noi viviamo per il domani, e al paese necèssita la culla come il pane. Mussolini vuol dare al popolo questo senso geloso della razza forte, della matrice feconda, della sacra abbondanza umana: qui, nei reati contro la stirpe, si sente che egli non è soddisfatto della prima lettura; legge, poi rilegge. Il Progetto del nuovo Codice segue il sistema del Codice abrogato, disseminando in vari titoli i reati che attentano al patrimonio della crescita umana e sana: l'incitamento a pratiche contro la procreazione è - a esempio __:_messo nei delitti « contro la moralità pubblica e il buon costume »; l'aborto, nei delitti « contro la persona )); e anche nei delitti «contro· 1a persona >) è il contagio di sifilide (un reato definito per la prima volta dal nuovo Codice). Questo spezzettamento gli deve sembrare incòngruo: specialmente l'accodare a titoli diversi la nozione di delitti tutti aventi in definitiva uno stesso ultimo scopo (e solo in linea mediata riguardanti la persona o il buon costume) significa svalorizzare quest'ultimo e più alto scopo. Allora Mussolini cancel!a, riBibliotecaGino Bianco
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