sacra compattezza d'un popolo in armi, riguarda un cittadino degènere clie non può conseguire il premio nemico se non per atteggiamento antipatriottico negatore, sovvertitore. Multa? Il comico Ferra villa, a chi lo schiaffeggiava, diceva ergendosi maestoso: << Indelicato! ». Qui vi è la reclusione; ben vi stia. Altro inasprimento è aggiunto all'art. 420. Diceva il Progetto: « Chiunque, al solo fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine, fa scoppiare bombe, morta/etti o altre macchine o materie esplodenti, è punito J se il fatto non costituisce un più grave reato J CON LA RECLUSIONE SINO A TRE ANNI». L'ipòtesi è presa dall'art. 255 del Codice abrogato che, anch'esso senza fissare un minimo della reclusione, stabiliva il massimo di trenta mesi. Or la mancanza d'un minimo prestabilito consente che il giudice possa applicare il minimo generico della reclusione, che - com'è noto - va da quindici giorni a ventiquattro anni. Questo niinimo è sembrato lieve a Mussolini, per un reato il cui elemento soggettivo sia nella coscienza e nella volontà di compiere un'azione diretta a suscitare pubblico disordine. ·Mussolini, là dove era scritto « con la reclusione sino a tre anni », ha corretto: « con la reclusione da sei mesi a .tre an~ ni », escludendo così che il responsabile del reato possa subire condanna più mite dei sei mesi di- reclusione: il che - ognun vede - rispetta il senso della misura. Questa matita blu che, ancora insoddisfatta, va segnando pagine e numeri nella definitiva redazione del Codice, è eloquente: dice che ... Dice insomma la bontà d'un Capo il quale crede nelle molle riabilitatrici dell'espiazione; anche il cascame del penitenziario non dev'essere precluso dalla convivenza. Invero, non si può durevolmente costruire e comandare senza questa valutazione equitativa dell'uomo, chiun- .que questi sia e qualunque sia il gradino su cui rotolando è disceso. Un centimetro più in là della giustizia è la crudeltà) un centimetro prima è la fiacchezza; lì è sopruso, qui è disordine. « La bontà di chi comanda - ammoniva Napoleone avviando in Olanda il fratello Luigi - dev'essere regale, mai sacerdotale; se di lui si dice ch'è un uomo buono, il suo govèrno è sbagliato )): e bisogna pur dire che anche l:3ibhoteèaGinoBianco
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