giunto la pena dell'ergastolo, una specie di lasciapassa re per ogni altro delitto? si può non fargli sentire la pressio ne per k altre violazioni di legge? non si può: ed ecco l'a rticolo 72 che - nel solo caso di concorso di delitti di cui u no importi l'ergastolo - dispone l'isolamento diurno per un periodo di tempo non inferiore a sei mesi, non supe riore a quattro anni. Qui Mussolini non ha corretto. Pure per la reclusione, all'art. 23, si disponeva che il giudice potesse aggiungere l'isolamento diurno non su periore a un anno. Ma la reclusione, una pena che non si r iesce a sapere se già sia nota al Diritto Romano e che comun que si sviluppa nei tempi duri e crudi del Medio Evo, pu ò esser fine a se stessa: sufficit. Mussolini ha cancellato anche qui. L'art. 28 contemplava, tra le altre pene accessorie, la perdita della cittadinanza e la confisca generale dei b eni del condannato. Era un'innovazione, in quanto il Codice Zanardelli, pur conoscendo l'istituto della « pena accessoria», nel quale rientravano le restrizioni della capacità giuridica come effetto penale e non come pena a sè stante, non vi pre vedeva la perdita della cittadinanza o la confisca dei beni. Mussolini ha cassato l'innova.zione; e non è difficile pensare che egli abbia riflettuto alle ripercussioni negli equilibri fami liari e, i.n genere, alle complicazioni che sarebbero sorte, per le ragioni dei terzi, nel diritto privato. L'art. 282 considera l'ipòtesi del cittadino che, da uno Stato in guerra con lo Stato italiano, accetti gradi o dignità accadèmiche, titolij decorazioni o altre pubbliche i nsegne onorifiche, pensioni o altre utilità: e puniva il ci ttadino con la multa da lire 1000 a lire 10.000. L'ipòtesi era anche contemplata dal Codice Zanardelli, che - all'articolò n6 - sanciva la pena della multa da lire 100 a lire 3000; sì che era sembrato ai compilatori del nuovo Codice che - co nforme alla nuova e totalitaria concezione dello Stato fascista - la pena risultas~e còngrua, elevando, a ben oltre il triplo, il minimo e il massimo della multa. Ecco uno dei poc hi casi (pochissimi; e sempre quando si sia trattato di tute lare lo Stato o la collettività) in cui Mussolini ha inasprito la pena: egli ha cancellato la multa e ha scritto recl11sionefino ad un anno. L'ipòtesi offende il sentimento nazionale, intacca la BibliotecaGino Bianco
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