ritegno a chiunque il capncc10 gli metta accanto. Egli non si risolleva• dalla verità che il filosofo enunciava per il comunale e per il giornaliero: l'uomo si lavora con l'uomo, come il diamante col diamante. Era naturale che Bonaparte presiedesse le Commissioni: sì, con piacere, asseyçz-vous, messieurs! Ma il fatto che Mussolini ne permangalontano non vuol dire che ne rimanga estraneo. Il Guardasigilli riferisce sui lavori preparatori del Codice; il Duce sente battere il polso di questa fatica; e indirizza, elimina, aggiunge, imposta nuovi temi, corregge, forse si corregge. Si corregge: perchè solo il profano può pensare che, pur nei privilegiati, il pensiero nasca completo come la Minerva armata; la verità è contigua all'errore, perchè entrambi figli dell'intelletto, essa non è l'ignoranza dell'errore, è la vittoria sull'errore. Sono talvolta appunti vergati in fretta dal Ministro, nel colloquio o dopo il colloquio; talaltra rapide pagine, con richiami osservazioni interrogativi aggiunte dubbi decisioni, rapidamente coperte dal Duce, a penna o a lapis, e talune col lapis rosso e blu, stesure nervose, nell'ansia di fermare il lume dell'idea sopraggiunta. Un documento storico. La storia di questi anni ha le sue pezze d'appoggio appunto in tali fogli volanti che partono da Palazzo Venezia e sono, d'ogni opra, il frontespizio e i-1compimento. Ma non sempre questo pensiero sparso è conservato - sia detto con rampogna -, o è conservato presso· chi di dovere. Oggi, al Ministero di Grazia e Giustizia, non si trova che scarso appunto su quella ch'è stata l'imponente guida del Duce nel Codice Penale. Bisogna convincers1 dei diritti della storia, quando la storia vorrà sapere quali parole furon dette, e come furon dette, da Palazzo Venezia, nel piccolo e nel grosso, nel contingente e nell'immanente: essere nell'arniàio, al cui vertice sta l'Eroe, non è mai stata ,la personale vincita d'una lotteria, ma una responsabilità pesante; e questo non si dice certo per i collaboratori, tutti - naturalmente - pari al privilegio dell'ora e del còmpito, ma per certa l;mrocrazia archivista che distrugge senza discernimento Omero e i rapsodi, l'incunàbolo e il dattiloscritto, il « Foglio d'Ordini >> e l'orario delle ferrovie; oppure, con discernimento eccessivo, seleziona e confisca. 344 BibliotecaGino Bianco
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