Ne ultra crepidam non è un versetto della favola; è in sostanza il diritto d'ogni dottrina, con l'indice all'ultima pagina, che riconosce i suoi fedeli e vieta l'ingresso agli estrànei. Ma il gènio, per l'improvvisa e spontanea acclimazione, è sempre in casa sua, padrone, e sol"che guardi ha già preso il comando: Mussolini è generale, quando dirime al Senato le contese sull'Esçrcito; economista, quando traccia la nuov·a Economia Corporativa; giurista, quando riçapitola il jus puniendi dello Stato in quell'imperativo giuridico che deriva dal rapporto di sudditanza ( subiectionis ). Egli, istintivamente, forse inconsciamente, prende l'utilizzabile delle varie teorie sulla pena (filosofiche, sociali, morali e processuali); quindi ne consolida le due funzioni preminenti secondo l'essenza dello Stato fascista: intimidatrice, emendatrice. E quando, più tardi, il Regime svolge quella p9litica carceraria che riconosce nel recluso il riscatto e la nobiltà del lavoro - non più inteso come pena ma come aHrancamento dalla pena - bisognerà ricordare (in questa e in molte altre cose e in tutte le cose di essenzialità permanente): discorso del '2 r. Nell'anno IV del Regime, il Guardasigilli spiegherà in Senato che scopo del jus puniendi non è soltanto quello della prevenzione individuale, ma anche della prevenzione generale, altrimenti la pena avrebbe fatto fallimento, mentre è vero il contrario, perchè il valore della funzione della pena non è dato dai casi, relativamente non numerosi, in cui la legge penale è violata, ma dalla immensa maggioranza dei casi in cui la legge penale è osservata: e anc11equi - vedete - discorso del '21. Per le leve di classe anziana, rifatte nel Fascismo, bisognerebbe rileggere quel discorso ogni sei mesi, come i guariti dalla malaria prendono periodicamente il chinino, a scopo tònico se non più curativo. E questo sia detto - Dea gratias, umilmente -- specie per i monopolizzatori de!la scienza d'ogni grado e qualità, nei quali (essençlo essi di florido organismo, arricchito il sangue coi ricostituenti delle antiche dottrine nostrane e forestiere) è più duro a morire il microbo del temporis acti, talora sopito e non spento. 342 · BibliotecaGino Bia·nco
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