Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

LA LEGGE PENALE DAL CODICE DELL' '89 AL CODICE DI MUSSOLINI FELUCHE DEL GUARDASIGILLi . - CHE COSA DIRESTE AL DUCE IN UN RAPIDO COLLOQUIO? - I LEGISLATORI A CONVEGNO - MUSSOLINI PENALISTA • INCONTRI.,COL CODICE .. La çiviltà d'un'epoca si esprime sopra tutto nelle armi nelle pietre e nelle leggi : Roma antica è nei legionari, nel Colosseo e nelle Pandette. Per questo, ogni rivoluzione dà mano alle leggi; tanto più essa vive quanto più riesce a trasfondere nel nuovo_ corpus juris gli istituti che traducono i sempre vari bisogni del popolo e le necessità dello Stato. L'Italia, prima di unificarsi, ha diversi codici, secondo le province e le wbìte dominazioni straniere. · Già quando il Parlamento risiede a Firenze è avvertita l'urgenza dell'unificazione delle leggi, e alcuni propongono di adottare il codice napoleonico, confe quello sorto da lungo travaglio di' studi e perciò munito di maggiori garanzie': quel codice porta il nome di Napoleone, ma è studiato dal Consiglio di Stato, dal Tribunato e dal Corpo Legislativo; se ne sono occupati la Costituente, la Convenzione e il Direttorio: Napoleone si avvale dei passati studi; mette il complemento e la sigla. Il 13 luglio 1862, alla Camera dei Deputati, Pasquale Stanislao Mancini svolge un'interpellanza al ministro di Grazia e Giustizia sull'urgenza di unificare i codici vigenti e dare all'Italia « un'unica e veramente nazionale codificazione». Il 13 luglio fa caldo, anche a Firenze; ma quellì - come B1bhoteca Gino Bianco

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