Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

l I La Calabria è una terra battuta: il mare l'incalza e la sospinge al monte; le strade ·sono in salita; le anime lottano con la natura e fanno della pietra una gorna, del ciglio una distesa, dell'acquitrino una zolla: la terra subisce questo mutar di connotati, sin quando - sopraffatta - si decide a qualche turbolento scossone di terremoto, allora crede d'aver vinto; ma gli uomini ricominciano a costruire, le pietre al posto. di prima: così Reggio è stata riedificata undici volte, al posto stesso, sempre. In Razza, l'amore dell'alto, il senso del combàttimento, l'ardore paziente, il tu per tu con le cose, la fedeltà operante e il coraggio freddo venivano da lì, da quella terra aspra e ferrigna. Da quella genitura Luigi Razza non si era mai staccato, per quanto lungo e vario fosse stato il suo peregrinare. Una volta che Gli Oratori del Giorno indiss,ero un curioso referendum sul libro che più fosse piaciuto, egli rispose nominando il libro d'un calabrese, le cui pagine sono gonfie dell'amarezza di quella gente, nel tempo in cui si emigrava e i paesi rimanevano solo con vecchi donne e fanciulli, lasciati al maestrale della riva e della vita, alle bufere del monte e dell'abbandono: appunto, Emigranti di Francesco Ferri.· Era nato anche. da popolo: non aveva addogati blasoni da difendere nè complicati gentilizii da custodire; quindi era nuovo, vergine, non ammollato da prosàpie esaurite; vivo era delle incorrotte natività popolane, idoneo a intendere la nobiltà del lavoro umile e anònimo; il patire gli era familiare. Era nato nel '92, perciò sul crinale delle generazioni ultime: Crispi annunciava la nascita dell'età che avrebbe fatto la Guerra la Rivoluzione e l'Impero, Deprètis non capiva, Giolitti non credeva; ma tutto quel provvisorio non aveva che vent'anni ancora di vita; vent'anni sono l'agonia, rispetto alla storia. Luigi Razza, cresciuto, fu di quelli i quali si sentivano offesi da questo ancheggiare tra ciarle e minutaglie, che rimpicciolivano il bene e il male, e riducevano la passione all'adulterio, l'audàcia al gioco del lotto, la Patria alla rivista dello Statuto, l'impresa al « piede di casa »; questo fanciullo, 320 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==