Ora il comando è assegnato al maresciallo Badoglio, verso il quaie il Fascismo è stato sempre largo di riconoscimenti e trionfi; Badoglio e Graziani sono i comandanti vittoriosi: il Duce, vigile, dirige consiglia ànima; le truppe ne sentono, lontane, fa misteriosa presenza: attraverso strènue battaglie, che rimangono esempio di romana virtus in clima inospitale, su terre difficili, contro un nemico padrone dei luoghi e armato dalle nazioni de!la giudaica democrazia di Pluto, gli Italiani raggiungono Addis Abeba. Nella sera ben cògnita, il 9 di Maggio, tra il Vittoriale e i .sette colli, il Duce proclama da Palazzo Venezia la fondazione dell'Impero. Il Parlamento fascista non è estraneo: vive, concorde e partècipe, i grandi eventi, sin dall'inizio. Il 7 maggio del '35 il discorso dd ministro Lesson,a sul bilancio delle Colonie dà modo all'assemblea di affermare una decisa vo!ontà, tesa verso le truppe combattenti: molti applausi, che Lessona riceve con quel suo dinoccolato piglio, e autorevole, di ex ufficiale di cavalleria già maturo a svegliarsi professore di università: le vie dell'università son tante, come quelle del Signore. Il 25 dello stesso mese è il discorso del Duce sul bilancio degli Esteri: i! Duce afferma che il problema italo-etiopico non è di oggi, non è del gennaio 19 35; ma, come risulta da documenti a suo tempo pubblicabili, risale al 1925; in quell'anno egli comincia a esaminare la situazione. La Camera vive nell'atmosfera ardente che crea ogni discorso di Musso-· lini; Mussoli1iiconclude: · · « Nessuno deve sperare di fare del 'Abissinia una nuova pistola che sarebbe puntata perennemente contro di noi e che in caso di torbidi europei renderebbe insostenibile la nostra posizione nell'Africa Orientale (approvazioni); ognuno si metta bene in mente che, quando si tratta della sicurezza dei nostri territori e della vita dei nostri soldati, noi siamo pronti ad assumerci tutte, anche le supreme responsabilità. (Lunghe acclamazioni accolgono la fine dd discorso, del quale sì delibera l'affissione). Una seduta- che rimane fra le più commosse del Parlamento italiano è quella de! 7 dicembre '935: vi si seppellisce BibliotecaGino Bianco
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