« S. M. il Re d'Etiopia consente di servirsi del governo di S. M. il Re d'Italia in tutte le trattazioni d'affari che avesse con altre Potenze o governi». L'Italia interpreta il « consente >> come obbligo dell'Etiopia, Menelik come facoltà. Crispi è ancora una volta al potere: egli ha le frasi riassuntive: - Riçordatevi - ha detto al ministro della guerra -- che questa volta « non basterà l'onore di saperci battere, ma bisognerà vincere a qualunque costo ». II parlamento non lo ascolt~. Si presenta, il 20 dicembre '93, col ministero così formato: Crispi, Presidenza e Interni; Calenda, Grazia e Giustizia; Sonnino, Finanze e Tesoro; Mocenni, Guerra; Morin, Marineria; Baccelli, Istruzione; Saracco, Lavori Pubblici; Ferraris, Poste e Telegrafi; Boselli, Agricoltura e Commercio. Domanda alla Camera l'unione di tutti, al servizio della patria. Al Senato ripete: « Signori Senatori, abbiamo detto all'altra Camera, ma sembrerebbe superfiuo il dirlo a voi, perchè in questa Aula tranquilla e serena le parole sarebbero superflue, che noi chiediamo in questo momento che le passioni di parte tacciano, e che tutti, a qualunque partito appartengano, ci vogliano dare _il loro soccorso pel successo dell'opera nosti-a. Teniamo a dichiarare che il patriottismo non è il monopolio di un partito piuttosto che di un altro e che tutti, purchè italiani e sinceramente italiani, dovranno aiutarci. Ora l' opera alla quale ci accingiamo è la più ardua dopo quella da noi compiuta pel risorgimento nazionale ». Ardua; a superarla, il gen~roso sangue non basta: il paese è sommerso da un uragano di parole, e le parole son fèmihe. Comincia il martmo d'Africa; l'Africa è uno dei pantheon della gloria italiana. Contro il ras Batha-Agos, che ha iniziato la rivolta, marciano le truppe dell'eroico maggiore Toselli; i rivoltosi sono sbaragliati ad Halai: è 1'8 dicembre '94. Il generale Baratieri, deputato di sinistra, zanardelliano, 301 Biblioteca Gino Bianco
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