perchè l'ora è tarda; << gh onorevoli deputati » per le notizie d'Africa, dove germoglia il sangue italiano, non intendono sacrificare la passeggiatina serale, quindi il verbale del 2 maggio 1888 registra «voci», all'esordio di Crispi. Voci: « Domani, domani!>>. Il presidente non raccoglie e va oltre; risponde con le stesse sue affermazioni dello scorso anno: « Non chiedo al Governo, nè gl'impongo quello che egli debba fare, ma io credo che sia nella coscienza di tutti che noi non potremo restar chiusi a Massaua, e che restando colà dobbiamo spingere più oltre i nostri sguardi>>. , Il giorno dopo, all'on. Bovio, che dal sommo dei suoi vaghi e imprecisabili ideali umanitari lo interroga, « circa le nostre relazioni con le Potenze centrali e con la Francia )), risponde: « Io non sono per la politica empirica e molto meno pe,- la politica ideologica. L'onorevole Bovio sa che Napoleone I odiava gli ideòlogi, razza che studia. molto e che fa poco o nulla. (Ilarità). Noi siamo per la politica pratica. Naturalmente, fedeli alle nostre origini, siccome dissi alt' onorevole Ferrari il 12 marzo di quest'anno, non possiamo non difendere fuori d'Italia i princip1 ai quali dobbiamo il nostro Risorgimento, e sui quali si fonda la nostra unità. Ma poi facciamo le alleanze con quelle Potenze, le quali possono esserci utili e che hanno interessi eguali ai nostri. Io non so quale potrà essere l'avvenire d'Europa, nè probabilmente lo sa neppure l'onorevole Bovio. È certo però che, nelle condizioni attuali, l'Italia non può e non deve fare altrimenti di quello che ha fatto, e deve attenersi alla politica che fino ad oggi ha seguìta >>. Lo stesso giorno in çui Crispi parla alla Camera, il Conte Pietro Antonelli e Menelik firmano ad Uccialli il trattato col quale l'Etiopia è messa sotto la protezione diplomatica italiana. Ora C~ispi è veramente soddisfatto: a Berlino, dove si reca pochi giorni dopo per accompagnare Re Umberto che restituisce la visita all'Imperatore Guglielmo, egli parla con -tale entusiasmo dei fertili territori di Asmara che - secondo narra Nicolò Inglese nel suo definitivo volume su Crispi - 298 BibliotecaGino 3i~nco
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