gliamo sperare che la Camera non ce la niegherà a suo tempo. Ad ogni modo se essa ci mancherà, non saremo noi che faremo ritirare le truppe nostre dall'Africa; sarà un altro Ministero, del quale forse potrà essere presidente l'onorevole Martini ». La Camera approva un ordine del giorno dell'on. Lacava, avvocato, basilisco, più volte ministro, riconòsciuto stratega di elezioni, che sarà nel 1912 il decano della Camera: l'ordine del giorno « prende atto » delle dichiarazioni del governo; non s'impegna, non approva; si mette alla finestra e vede come giri la bandieruola di latta, che quel tempo usa molto, in cima ai palazzi, per notare la direzione del vento: una cambialetta sine data, si protesterà ad libitum. L'on. Alberto Cavalletto, patriota veneto, venerando, vorrebbe un ordine del giorno di maggior consenso: l'on. Cavalletto, a 75 anni, è giovane, tanto che, al ministro il quale gli propone di nominarlo senatore, risponde di no: « No voio andar co' quei veci>>. · Per Crispi quel voto basta: basta a inviare nell'ottobre una spedizione militare a Massaua, con lo scopo dichiarato di rafforzarne il presidio, ma in verità col segreto fine di ammassare il maggior numero di truppe. L'urto previsto si àttua: il negus Giovanni intende che l'Italia non vada oltre i confini di Massaua e di Monkullo; Crispi ribatte che « la parola è alle armi »; frattanto muore a Metemmà il n'egus Giovanni e sale al trono il ventiduenne Menelik, che si proclama ~mico della civiltà europea. Il parlamento è a bollore; al Senato, alla Camera tutti voglion sapere che cosa farà l'Italia; ma Crispi matura in sè le decisioni, attende, e per ora dichiara al parlamento che bisognerà certo avvantaggiarsi delle posizioni « con tanti sacrifici mantenute» e che cc qualcosa bisognerà pur trarre». La qualcosa è il Trattato d'Uccialli: perchè Me~elik si trovi dinanzi a una volontà manifesta e compiuta, Crispi ripete alla Carnera, con la responsabilità del governo, le stesse testuali parole che ha d~tto lo scorso anno da deputato e che ha ora ripetuto ai suoi inviati a Massaua. Deve rispondere agli onorevoli De Renzis, Bonghi, Prezzolini, i quali interrogano cc sulla politica in Africa •>'; ma la Camera ha fretta 297 Biblioteca Gino Bianco
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