Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

leoninamente contro le orde rinnovantisi di ras Alula: cinquemila barbari: De Cristoforis, dopo tre ore di combatti- · mento, boccheggiante per ventisei ferite, ordina prima di morire il « presentat-arm ll, e i superstiti eroi, tutti sanguinanti, presentano le armi ai valorosi commilitoni caduti e allineati fra le scheggiate sponde del quarzo: nella solitudine desertica è detta l'insuperabile parola della civiltà guerriera con l'estremo fiero saluto dei morenti ai morti. La democrazia parlamentare accoppia a questa pagina epica della stirpe italica un ordine del giorno del deputato socialista on. Costa Andrea, il quale chiede che le nostre truppe abbandonino le rive del Mar Rosso: semplicemente. La storia alimenta la -çronaca; su Dògali cade, senza sangue e senza .gloria, il Gabinetto· Deprètis : Crispi è ministro. Il verbale della seduta del 3 giugno r 887 porta il discorso di Crispi; si polemizza con l'on. Toscanelli, rinunciatario, con l' on. Martini, perplesso e - tra il sì e il no - anche lui disposto a lasciar l'Africa : Crispi ha parole di ferro, che· meritano d'esser dette in una Camera fascista, sotto lo scudo littorio: « Noi non possiamo, onorevoli signori, rinunciare a qualunque azione che le circostanze, un caso anche fortuito, un evento imprevisto possano consigliare per rifare la nostra posizione in Africa, e ricondurre le nostre armi a quello splendore a cui tutti miriamo. Quale è il nostro scopf)? Uno solo: affermare il nome d'Italia nelle regioni africane e dimostrare anche ai barbari che noi siamo forti e potenti. I barbari non sentono se non la forza del cannone: ebbene, questo cannone tuonerà a momento opportuno, e speriamo che tuoni con la vittoria delle armi nostre. Non dimenticate, o signori, che l'Italia è una grande _nazione e che non le sole imprese coloniali possono formare i suoi scopi; poichè le grandi nazioni hanno e debbono avere degli ideali. La strage di Beilul, i massacri delle spedizioni Bianchi e Porro, non possono rimanere invendic~ti, nè l'Italia può permettere che"la barbarie africana chiuda, alle esplorazioni scientifiche .dei nostri viaggiatori e ai· nostri commerci, quelle terre lontane. Per noi dunque è questione di fiducia; questa fiducia non ce la darà l'onorevole Toscanelli, e ne siamo dolenti (ilarità); ma vo296 Bibliotec. G o Bianco

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