sopra della geldra scakiante, proietta d'impeto, per la g101a di Crispi e d'Elicona, un'ode in occasione delle nozze tra la figlia del « caro grande amico >> e il principe di Linguaglossa. E a Crì,spi scrive: « Nul{a oggimai vi manca di ciò che per lo più è toccato ai sommi àttadini nella storia dei popoli; nè, dopo salva la patria, la ingratitudine di quelli che invocano; nè, dopo il colpo dell'assassino, l'aggressione di quel che voi amaste e beneficaste: la procella selvaggia neanche risparmiò il giovane capo della figlia presso le nozze. Serena e calma, fra mezzo a quesio osceno infuriare di malvagità faziose ed ambiziose, la vostra forza. Salute e rispetto ». • Si ritorna alla Camera: questa volta assume la parola un uomo di alta statura, repubblicano e incorrotto, carico di dottrina e di candore, credente a molti ideali scolastici, professore di << Filosofia del diritto », maestro di eloquenza, spregiatore del proprio e degli altrui interessi: Giovanni Bòvio, ch.'è stato amico di Mazzini e di Garibaldi, tratta con eccelsi temi e spiriti magni (tra le sue opere è un Socrate e un Cristo alla festa di Purim );-avviene che, consumando la vita, gli occhi alzati alle superne sfere, si dimentica la strada delle comuni esperienze; perciò non vi sono che questi apostoli dell'ideale generico a dibattersi ancora tra ingenuità badiali, con propostine in salsa bianca, che trascendono dalle ardenti necessità attualit al par dei fanciulli i quali credono tutto il mondo sia spaccato netto per di qua o per di là, un soldo in aria, o testa o croce. L'on. Bòvio propone simpliciter la galera, o per Crispi o per Cavallotti: perchè - dice ~ o il ministro è responsabile di concussione o il deputato è responsabile di diffamazione. Si alza Crispi: una piaga in core deve averla, ma non sarà mai che egli denudi la carne e che altri lo veda diverso dal gesto del comando. Non ha voglia di elargire perdoni; ha solo il desiderio di liberarsi da questo grosso fastidio; e per tutt'ahro la vita è in se stesso, la porta con sè, dunque non potrà mai sciogliersi dalle civiche passioni, delle quali patisce e patirà: << Alla mia età - dice -, dopo aver servito il Paese per 53 anni, posso avere il diritto di credermi invulnerabile e superiore alle diffamazioni ... lo mi sacrifico al Paese e chiu276 BibliotecaG no Bianco
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