Crispi accetta il potere, così tremendo di responsabilità. Si presenta alla Camera; dichiarazioni brevi, ma intagliate nel sasso vivo, commiste· alla difficile ora: « Le condizioni della Patria sono gravi come non mai ... Chiediamo da voi la tregua di Dio ... Dopo, ciascuno riprenderà il suo posto ... Il combatterci oggi sarebbe ·un delitto ». Quindi comincia a governare alla sua maniera, ch'è la maniera di chi senta la missione oltre il grafico della parola scritta, nulla concedendo all'irresponsabilità della piazza. Scioglie con un decreto il circolo Oberdan e il circolo Barsçinti, dove, sotto il nome del martire irredentista e dell'agitatore repubblicano, si accendono le polveri pìriche del disordine: con un decreto? sì, signori. Proteste in parlamento: lo Statuto Albertino usa la parola « decreto >> una sola volta, a:l1'articolo 6, dove si dice che « il Re fa i decreti necessari per l'esecuzione delle leggi >>; quale legge bisogna eseguire? le sinistre vòciano che il decreto di sci'oglimento sia incostituzionak · Crispi, di supei-costituzionale, vede solo la salvezza del paese, la necessità di ristabilire l'ordine, di tutelare il lavoro, di agire - e perchè no? - contro la lettera della legge per salvarne lo spirito. Ha il coraggio dell'uomo posseduto intero dall'idea: niente lo ferma, va per la sua strada: un muro? abbatte il muro. Scioglie i « fasci siciliani >>; poi verrà l 'on. · deputato Filippo Turati a dire che Crispi << fa la politica dei baroni meridionali ,, : ,sono i « fasci )) della sua isola; minatori contadini operai; la fame li esàspera, il focolare freddo, i bimbi che piangono col dito in bocca e dormono con un po' di lingua in fuori (i segni del digiuno), quella miseria nera descritta da Verga nei casolari scordati da Dio, per le. campagne bruciate, dove manca di giorno il pane e di notte la coperta. Hanno ra:gione; la memorabile inchiesta dell'on. Sonnino e del barone Franchetti .ne documenta le necessità senza slargo: ma sono 166 « fasci ))' trecentomìla organizzati, una forza al bando della legge, un dolore sul quale specula il settarismo politico e di cui si fa sgabello la cruda vanità dei capipartiti, r~ppresenta-nti a trippa piena degli affamati, professionisti dell'egoismo e dell'arrembaggio: Crispi invia in Sic~lfail Generale Morra a proclamare lo stato d'assedio, or273 6fbl ·eca Gino Bianco
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