Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

gurazioni: abbiamo sentito in quest'Aula gli znnz sovversivi, abbiamo sentito in quest'Aula oltraggiare la Patria, abbiamo sentito oltraggiare la Vittoria, e abbiamo sentito, il 20 aprile, i11 quest'Aula, inneggiare all'Italia e cantare alla nostra Nazione, al Fascismo (Applausi). E non bisogna, onorevoli camerati, dimenticare facilmente la Legislatura del r9r9. Ricordando, noi possiamo tessere il migliore elogio all'opera del Fascismo. Nel r9r9, quando Sua Maestà il Re parlava in quest'Aula, i soàalisti si erano concentrati nel balcone centrale di 1'.1. ontecitorio e sventolavano uno straccio rosso per a1'1'ingarela folla. Un funzionario di pubblica sicurezza, perchè non assicurò l'incolumità assoluta a tutti i deputati $,OV~ versivi, fu immediatamente punito da quel Governo che aveva a capo Francesco Saverio Nitti (Rumori), quel Presidente del Consiglio che pubblicamente dichiarava che sarebbe stato l' ultimo ministro della nostra Monarchia (Rumori, commenti). Venne la Legislatura del r92r. Anche allora forti erano gli avversari in quest'Aula; ma vi era anche una paftuglietta di fascisti, minuscola, ma sufficiente per incominciare et imporre il rispetto alla Patria, in quest'Aula (Approvazioni). Venne poi la Camera del 1924, dove vi erano ancora molti avversari ( in proporzione almeno alla realtà di oggi); ebbene, voi non avete assùtito alt' entusiasmo di quella Assemblea, perchè. noi fapevamo di rispecchiare la volontà intera della Nazione ... « Non c'è bisogno di chiederci se l'indirizzo di risposta al discorso della Corona sia completo o no. Io dico, in verità, che se fossi stato relatore ( non per offendere il collega ed amico Bodrero!) sarei stato più fascista )) (Si ride). Mussolini, Capo del Governo: « Penseremo un'altra volta a farlo relaiore ! )) (Ilarità). Farinacci: « lo, per esempio, relatore, avrei così redatto l'indirizzo di risposta: « Sire! La Camera plebiscitaria risponde a Voi e al Vostro Governo, oggi come ieri, domani come oggi, presente per le fortune e la grandezza d'Italia! )). Chiaro è che quella Camera, dove Cavallotti è « bardo ))' pàvida tedescòfoba gallòfila, squartata tra fobìe e filìe; senta con Crispi un duro padrone; bisogna digiunare per la grandezza del paese, e invece si vuole ingrassare con quella testarda i-gnoranza che confonde la pingue0ine e la salute. QuinBibliotecaGino Bianco

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