che, dopo la presa di Roma, per quasi cinque anni, la Francia. (e solo la Francia) manteneva una nave da guerra ancorata a Civitavecchia, simbolo di minaccia all'Italia e pretesto per tenere viva nella cronaca la questione romana; quella nave voleva ostacolare l'ingresso nella storia al plebiscito del 2 ottobre. Fatti di ieri. Tuttavia ... Il primo colloquio a Parigi è con Gambetta. Gambetta è sangue italiano; però, convinto che « la storia nasce dalla geografia», non crede all'avvenire d'un'Italia così territorialmente difficile, pericolosamente lunga e poveramente stretta: per Gambetta, l'Italia sta « nei grandi artèfici della superba repubblica di Genova, in cui - dice - forza e dignità marciavano a pari passo con la ·libertà popolare>>. Crispi ha un sorriso che sembra una smorfia: per lui l'Italia è domaniÌ; Gambetta gli appare un Cavallotti col solino inamidato e la scriminatura dritta, ma è la stessa salsa di innocue parole accentate e gote gonfie: libertà e liberté. E anche un pìzzico di. letteratura: poichè sa ·che Crispi non è immune da. tenerezza .verso la Germania, Gambetta ricorda la frase di Goethe, e< il Tedesco è nato crudele, ma la civiltà lo farà feroce >>. Flaubert, sintetizzando una conversazione, dice: « Gambetta m'è parso dapprima grottesco, poi ragionevole, poi piacevole, poi affàscinante ». Crispi ha avuto del riserbo; ma si può giurare che si sarebbe fermato al primo aggettivo: punto! Infatti non ritorna più da Gambetta; ha l'ansia di parlare col Ministro degli Esteri. Il Ministro degli Esteri è un Duca Decazes : ha la di-. stinzione boreosa di chi ogni mattina usi il piegabaffi; sente male ai denti non suoi; porta in giro un cinerino cappello a staio e un profumo di Colonia: pensierini gracili ma determinati, e conclusioni obbligatorie da tavola pitagòrica. In- · somma la tedescofilia crispiana è un chiodo solare nella mç'.nte dei diplomatici di Francia. Quindi Decazes rimprovera Crispi : « Voi avete creato in Italia un partito prussiano I » ; e non dice Sacrénom, perchè questa è parola troppo drammatica per un-Decazes, corretto figurino del savoir vivre. Ma Crispi è pur sempre seceliano; e balza in piedi (miracolo è che non batta sul tavoJo un pugno da far abbassare il piloro del compitissimo Decazes): « Voi sbagliate, voi sbagliate! In 16 B e ca Gino Bianco·
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