sati a screditare in faccia all'Europa il partito liberale ed a mostrare la necessità della loro esistenza. Dallo stesso processo dei pugnalatori di Palermo risultò che era stata la reazione quella che aveva armato la mano di questi sicari. Infatti alcuno di loro, pochi momenti prima di uccidere, fu visto pregare innanzi ad un'immagine delìa Madonna. Io ho detto abbastanza e spero che voi, signori giurati, non tarderete a fare giustizia ». Grande difensore, Crispi: si vede. Ora, in parlamento, non difende più un uomo e una passione; deve difendere l'Italia, quella che egli vede nei secoli, contro il quieti§mò l'egoismo l'accomodantismo il tornacontismo e tutti gli is'mi . ne'i quali si coàgula il fondo men nobile della nobile stirpe dell'homo · politicus. Le forze negatrici metton denti; nel I 874 si è avuta la prima candidatura socialista sul nome di Enrico Bignami, lombardo e garibaldino, fondatore anche del primo giornale socialista italiano, a Cremona, dal sintetico titolo La Plebe: Bignami, emigrato di poi nel Canton Ticino, vi fonderà una rivista, Coenobium. Il candidato socialista è stato soccombente; ma la protesta è rimasta come segno dei tempi; le cose seguiranno torbamente feconde. Crispi vuole un'Italia temuta all'estero; deve lottare perchè si sùsciti nell'interno un orgoglio nazionale, una dignità di potenza. Dice Oriani, in Punte secche, che Crispi sarebbe l'ultimo, e non il minore, condottiero d'una generazione; ma in verità Crispi sembra un isolato, senza precedenti e senza successioni, posto com'è tra Deprètis e Giolitti: un grido potente, piazzato tra la voce mielata di Stradella e le poppanti labbrate di Dronero. Crispi ha lo sguardo rivolto oltre frontiera, sempre, anche prima di ascendere al governo: è salito in treno per andare a vedere. I suoi viaggi a Parigi e a Berlino sono un capitolo talvolta immeritatamente obliato. Guerra in· Oriente, sussulti in Europa: h Russia aggredi238 Bibliotbvct "~"' ,o Bianco
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