Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

nell'essere andato a Livorno, invitarono il governo a voler agire con energia onde non lasciarlo impunito affinchè si mantengano integri i nostri buoni rapporti con l'Austria. Direbbesi che non bastasse l'avere abbandonato il Trentino e l'aver sacrificato migliaia d'uomini; i nostri reggitÒri esigono che l'Italia dimentichi gli oltraggi della invasione straniera, ed, a conservare la nuova amicizia, si· sperdano, ludibrio ai venti, le ceneri dei nostri martiri». L'arringa è tutta una dimostrazione tecnica circa la premeditazione che si contesta e che secondo il difensore non esiste: gli argomenti avversi sono macerati; argomenti contrari si adducono. Quindi la chiusa: « Infine, per pregiudicare gli accusati, si è fatto car'ico ad alcuni che furono condannati per porto d'armi, quasi cioè in tempi nei quali la polizia si fa malamente, non debba ogni cittadino provvedere col porto d'armi alla propria sicurezza. A carico d'alcr,mi altri accusati si è notato che essi furono condannati altre volte per resistenza alla forza pubblica. Anche Sgarallino forse sarebbe stato accusato di resistenza alla forza pubblica, se, quando la sera del 24 maggio la polizia procedette al suo arresto senza mandato e nel cuor della notte, egli avesse respinto la forza con la forza invece di ascoltare i consigli pacifici del di lui fratello. A carico di Sgarallino principalmente si son fatte notare alcune condanne per reato di ferimento quando egli era in età giovanissima. Sgarallino ha ragione di_dire che la sua vita deve cominciare a contarsi dal '48 in poi e che il fuoco ha lavato i peccati della sua gioventù. Sì, Sgarallino, il fuoco lava tutto! Sgarallino è stato uno dei più attivi uomini del nostro Risorgimento. Egli è stato il primo ad accorrere in tutte le campagne, ed ha esposto cento volte la vita nelle patrie battaglie. ft{oi, difendendo Sgarallino e compagni, non siamo i propttgnatori della teoria del pugnale, ma. difendiamo invece la teoria dell'innocenza. Una delle tante calunnie, che si sono sparse contro di noi italiani ed alla quale il P. M. fa ecoJ è questa di farci comparire come dei pugnalatori. Il Dumas, che sceglieva tra gli italiani i pugnalatori dei suoi romanzi, non faceva che raccogliere le notizie le quali ad arte erano sparse dai governi dispotici ed ormai caduti d'Italia, intercs237 S1blioteca·GinoBianco

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