non abbia la possibilità di esprimerla. Se incontrano una cosa bella, egli se ne accorge dalla muta emozione di lei, anche prima che lei· abbia parlato. Se, dinanzi a un quadro, è altri a spiegare, sia pure un maestro o un artista, egli non ha più l'impressione di vedere. Si pensa a Cosima per Wagner, a Teresa Brunsvick per Beethoven: questo trèpido amore di Cesara Del Croix vince le brute menomazioni della carne: ricanta Orfeo e scioglie i lac-ci del bene amato e ridà ali all'amore. Or sembrerebbe che, toccando a Carlo Del Croix una simile inimitabile vita, intessuta di spirituali composizioni, gli dovesse essere negata la bolgia, con i coraggi fortuiti le letizie blande e i vizi sommessi del viver comune. Errore! Del Croix non si costruisce un esistere estraneo all'esistere; ma in questo è tutto intiero, prendendo tutto della vita di tutti: aborre l'estetismo, sfugge la frase da « articolo di fondo », gusta i giochi sàpidi, reagisce umanamente alle vicissitudini. Quella gente priva di fantasia, che suole catalogare le persone in protocolli fissi, si ritroverebbe delusa, dopo aver dato a Del Croix la casella dell'apostolo. Questi, l'apostolo? questa golosa esuberanza, che non rinuncia ai piaceri pingui della vita, è dunque l'aureola del martire? Buona gente, tale gente, che crede Dante solo e sempre innamorato di Beatrice e si sentirebbe ingannata se· sapesse che Dante andò a letto - secondo gli ultimi studi papiniani - con almeno 5ette donne; e toglierebbe il titolo di « poeta civile » a Carducci se sapesse che il vate amava fervorosamente i tortellini e il lambrusco; e vedrebbe Pascoli un po' meno grande se le si dicesse che Pascoli faceva le bizze, pur adulto e pur poeta, con la sorella Mariù. Ma la particolarità dei grandi è sempre stata quella di essere grandi conservandosi uomini: cantare Roma e la purpùrea bocca di Lalage. . Di Del Croix si può dire che ha anch'egli le immancabili eruzioni e i necessari bollori dell'umana avventura costretta a battersi lungo la strada in salita; ma se ne va liberando a misura che prende contatto e quota nel suo destino. Non che egli_si ricrei uomo evangèlico, nel significato 220 BibliotecaGino Bianco
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