Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

problema della « màfia >> siciliana, per il quale alcuni i~vocano un'inchiesta, Crispi si ribella, il governo chiede che sia aumentato l'organiço di polizia e sia istituito il domicilio coatto. Contro Crispi, che ritiene ingiusta e indegna ogni repressione poliziesca nel!' isola, parla Diego Tajani, salernitano, giurista, èsule sotto il governo borbonico, Procuratore Generale alla Corte di Appello di Palermo, senatore: essendo del Pubblico Ministero, il suo discorso è una requisitoria, il parlamento ne rimane irnpressionéltO: « Che cosa è - dice - questa màfia? Che cosa sono questi mafiosi? Abbiamo viste delle definizioni che hdnno dell'idillio; io ve lo dico in poche parole. sono oziosi, i quali non hanno mestiere di sorta, ed intendono di vivere, e talora anche di arricchire, per mezzo del delitto. Questa è la màfia; essa non è una associazione nel senso grammaticale della parola, poichè non ha un Codice, non ha regole, non ha tutte quelle forme con le quali si entra in queste tenebrose associazioni; ma, siccome i mafiosi sono il vivaio dei malfattori, ne viene che quando si deve commettere un reato si cercano, si avvicinano, si affiatano, e quindi ne nascono i vincoli e le simpatie reciproche. I mafiosi non hanno assolutamente regole, nel vero senso della parola, ma è indubitato che non riconoscono la giustizia sociale, e potrei citare molti esempi; il mafioso non parla mai, anche se voi lo offendete gravemente; parla quando crede di dover morire e di non potersi più vendicare; la mafia, infine, ha una giustizia a sè, e talvolta i suoi verdetti sono eseguiti presto e inesorabilmente; ricordo che una volta la màfia decretò in un ce1·togiudizio che un testimonio dovesse cessare di vivere; fu pugnalato 24 ore dopo d giorno in cui aveva deposto >>. , , Finisce auspicando and1e per la Sicilia « quelle opere di civiltà, che, dalle Alpi allo fonia, hanno gradatamente rinnovato. !'Itali-a n. • Ma è segnato che il governo debba cadere sulla .buccia finanziaria, debba cadere proprio in quel settore della politica nel quale ha operato con evidenti risultati efficaci. Minghetti, il 18 marzo 1876, annuncia il pareggio del bilancio: nonostante sei guerre e la lotta contro il brigane 210 BibliotecaGino Bianco

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