sè una forza sanificatrice che rompe il silenzio del!'anima, ma che sveglia il pensiero dalla brutale attonitaggine, che comincia gli intimi colloqui della coscienza, che ci tempera e mano mano ci avvia a leggere dentro di noi le leggi della natura e ad esercitare su noi stessi quella signoria che è la condizione e il fondamento di quella libertà che noi sentiamo il bisogno di riconquistare, e che abbiamo perduta asrnggettançfoci, per lunghezza di tempo e servitù di abitudine, alla coscienza altrui... · « Verrà tempo in cui l'operaio e l'agricoltore non saranno più macchine, in servitù di tradizioni e di consuetudini spesso assurde, ma collaboratori delle forze industriali e 'materiali>>. Cesare Correnti ha l'autorità dell'ing~gno e delle sue opere di vita oltre che di studio: a Lugano ha pubblicato le « Poesie >> del Berchet, vietate dall'Austria, e le ha diffuse per tutta la Lombardia; ha scritto pagine animose propugnando il riscatto dal dominio dell'aquila bicipite; già ministro della Pubblica Istruzione nel Parlamento di Torino, .sempre presente a esaltare il senso della patria italiana. Ora è amareggiato: amareggiato con lui è l'on. Ruggero Bonghi, il quale - allevando il culto d'una Minerva che altri vuol disarmata - si stringe in triplice fascia di sdegno, un paludamento che gli è facile intigni. stagione, ma che non riesce a ripararlo dalla musa irriverente di Giovanni Prati: il senatore Prati alterna in versi il languore di Ermengarda e le furibonde invettive, come questa che lancia contro il Bonghi, in un ingiusto attacco biliare: 208 Platonico puttin pieno d'ingegni Che sfiori alla sacràta Iside il velo E giri come l' uccel/in del cielo Pei molli e vaporosi aridi regni, E becchi arguto il dattero ed il melo, E la beccata ai meno arguti insegni, E star coi furbi in quaggiù ti degni~ Tu, furbetto maggior d'anni e di pelo, Tu, che imparasti fantolin profondo La logica in Atene, il Cristo a Stresa, Ed a Napoli tua l'arte del mondo, Bibliotel,aG no Bianco
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