della politica. Perciò li abbiamo esclusi dalla Camera dei Comuni». Vero è che Bastiat; economista, compositore e paciere, il quale non per nulla aveva scritto un libro dal titolo Armonie economiche, sosteneva che i funzionari fossero .eleggibili, a patto di essere sospesi dalle funzioni e - crudele Bastiat - anche dagli assegni durante il mandato legislativo: ma, si vede bene, vi era conflitto di opinioni; parve pericoloso investirne ufficialmente la tribuna parlamentare: infine il tempo non stringeva, e Cicerone sacrificava un agnello ogni volta che gli fosse concessa la gioia del rinvio, il rinvio d'una causa. Questi argomenti erano pàbulo della vita di corridoio, quando non premevano le maggiori ragioni della lotta al ministero, del tiratira fra i partiti, del serraserra fra i capi e le schiere. Il corridoio· comincia a essere, e sempre più. sarà sino alla Rivoluzione fascista, la grossa ghiandola della politica, l'organo-filtro del parlamento, il fegato, anche esso figurativamente soggetto all'epatite alla cirrosi e mali consimili. · Il corridoio è anzi l'anatomia vitale e nobile del sistema: cuore cervello fegato e rognoni. Avrà un'appendice_: l'aula e la seduta pubblica. Con la breccia di Porta Pia, si era ultimata - per quell'epoca e per quegli uomini - la lunga e sanguinosa impresa, alla quale eroi e pÒeti avevan dato sostanza e simboli. La ,tanchezza e la sazietà della meta raggiunta è sempre nel fondo degli ultimi approdi, se un condottiero vigile non curi che lo zaino permanga sotto la testa anche nel tempo del bivacco: ma, nelle coorti parlamentari, mancava ora il grande condottiero; Cavour era morto e Crispi non era ancora giunto a quella prodigiosa giovinezza che ritroverà, vecchio_, assumendo il governo del paese. Gli altri si erano seduti a Roma nei banchi del parlamento, più comodi degli scanni fiorentini; le poltrone erano adesso foderate di marocchino; le passeggiate conducevano al Colosseo ai ·Fori ai Colli; aggirandosi tra' le prische rovine si suscitavano i colloqui con le civiltà defunte e sembrava meno 197 • BibliotecaGino Bianco
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