il laicismo d'ipocrisia e d'impotenza, e, allo scopo di eludere il dazio d'un_a rivolta contro l'affermazione che nega la· civiltà laica, mette il contrabbando d'un'identifi.cazione arbitraria tra Francia e laicismo. Finisce con la citazione dell'Urbe santa di Cristo romano e di Dante, e con molto sudore. Viva curiosità accompagna il discorso dell'on. Garibaldi, che per il nome e per la gloria dell'Avo_si pensa sia in istato di particolare sentimentalità di fronte al progetto di legge. Garibaldi parla con innegabile senso di equilibrio. Conclude: « Lo Stato Fascista è così forte c/ze può impunemente firmare il Trattato e il Concordato, poichè la coscienza na- . zionale ha superato, e per sempre, gli antichi dualismi fra coscienza civile e coscienza religiosa. Sono d'accordo col ca-- merata onorevole Cantalupa nel riconoscere che la stessa esistenza della questione romana ha potentemente contribuito ad elevare la Chiesa in una atmosfera di spiritualità, che ha reso possibili gli Accordi lateranensi. Ciò conferma che videro chiaro e giusto gli uomini del Risorgimento quando previdero che si sarebbe risolto in un vantaggio per la Chiesa la perdita del potere temporale. Aderisco, quindi, agli Accordi lateranensi con piena convinzione e senza riserve men- , tali, allo stesso modo che i miei maggiori aderirono lealmente alla Monarchia, presidio dell'unità della Patria. Penso peraltro che il Concordato debba essere un massimo, ed attendo ' . · comunque, con piena, assoluta fiducia, fl discorso del Duce. Ma mi sia lecito formulare, con tutta la forza dell'animo, un voto, un desiderio ardentissimo: che i cattolici e la Chiesa non eccedano. Ricordino sempre e ovunque che il Risorgimento, in piedi con le sue battaglie, i suoi eroi, i suoi morti, i suoi monumenti, è patrimonio intangibile della nazione: ed a guardia di esso sta lo Stato Fascista, e quanti nel Partito Fascista sono militi umili e ferventi. Si levano, qua e là, nel campo cattolico, delle voci, che non sono di buon augurio. Ma credo di interpretare il pensiero della enorme maggioranza di questa Camera e del Paese, affermando che, in ogni caso, noi sapremo rendere alla_Patria un ultimo servigio: quello di evitare ai nostri figli il dolore· di rivivere il dramma morale del Risorgimento, per il quale i nostri padri tanto soffrirono » (Vivi ;_ipplausi). BibliotecaGino Bìanco
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